Il Governo non emette il decreto: niente aumento Imu
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 11 dicembre 2012
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Poteva, fino al 10 dicembre 2012, essere emesso dal Governo un decreto che stabiliva la variazione dell’aliquota Imu in base ai calcoli del gettito dell’acconto ed alle risultanze dell'accatastamento dei fabbricati rurali. Ma, per il Governo l’obiettivo è centrato. Dunque, il decreto con un eventuale aumento delle aliquote è scongiurato.
Si paga entro il 17 dicembre 2012 con l’F24, l’F24 semplificato o con il bollettino postale (approvato con decreto Mef del 23 novembre 2012) che reca un unico conto corrente (1008857615), valido per tutti i Municipi. Per i fabbricati situati in diversi comuni si dovranno compilare tanti bollettini quanti sono i comuni in cui si possiedono gli immobili: su ogni modulo c'è un solo spazio per un solo codice catastale. Nell’era digitale è possibile il pagamento virtuale, nel qual caso "L'immagine virtuale del bollettino o la comunicazione in formato testo costituisce la prova del pagamento e del giorno in cui è stato eseguito".
Il saldo Imu prevede il nuovo calcolo dell’importo totale, in base alle aliquote fissate dai comuni - reperibili sui siti internet dei comuni o sul sito del Mef - e la decurtazione di quanto versato in acconto. Per la seconda casa c’è da suddividere il saldo tra Stato e Comune. Si ricorda che lo Stato prende al saldo lo 0,19% dell’importo calcolato con l’aliquota base dello 0,76% (in assenza di variazioni relative al possesso o al fabbricato stesso la quota è la medesima dell’acconto). Infatti, allo Stato va il 50% dello 0,76%, ossia lo 0,38% annuo, che diviso in due rate risulta dello 0,19% a rata. L’aumento delle aliquote sulle seconde case è interamente versato al Comune.
APPROFONDIMENTO
- ItaliaOggi, p. 29 - Imu, lo stato non farà la cresta - Accardi
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