Il Def punta ad evitare le clausole di salvaguardia
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 04 aprile 2015
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La preoccupazione del Governo, alle prese con il nuovo Def da varare in CdM il 10 aprile 2015, è quella di scongiurare le clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento di Iva e accise.
Per recuperare risorse le grandi opere ritenute prioritarie restano 49 (su circa 400 in discorso).
Poi c'è il capitolo sempre aperto della spending review, siamo alla seconda versione con una previsione di risparmio di 10 miliardi, e il nuovo piano di razionalizzazione degli incentivi alle imprese basato sul rapporto Giavazzi del 2013.
Si prepara anche il taglio selettivo delle agevolazioni fiscali, di cittadini e imprese, ingiustificate o superate, e delle esenzioni che rappresentano una duplicazione di misure già esistenti (le tax expenditures, ossia le agevolazioni e le esenzioni che gravano sullo Stato come fossero voci di spesa, n.d.r.).
Infine, è previsto il riordino delle tasse sulla casa, con l'entrata in vigore della Local tax.
Intanto, si ricorda che il Def dovrebbe essere sostituito dalla legge di bilancio triennale da varare a ottobre.
- Il Sole 24 Ore, p. 3 - «Bonus» macchinari verso la proroga Arriva il Green act - Fotina
- Il Sole 24 Ore, p. 5 - Riordino delle tasse locali «Assetto stabile e semplificato» - Mobili
- Il Sole 24 Ore, p. 3 - Nel Def solo 49 opere prioritarie - Santilli
- Il Sole 24 Ore, p. 5 - Per la cassa in deroga 2015 solo 1,3 miliardi
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