Il credito “sfuma” l'appropriazione

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La Corte di appello di Catanzaro, con sentenza n. 57/2008, ha giudicato come insussistente il reato di appropriazione indebita in un caso in cui l'imputato, affermando di aver trattenuto il bene altrui al fine di compensare un credito vantato nei confronti della persona offesa, ha dimostrato l'esistenza di un credito liquido ed esigibile, determinato nel suo ammontare e non oggetto di contestazione.
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