Gli studi di settore ancora al buio
Pubblicato il 24 aprile 2006
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Il termine “ordinario” per la presentazione dei nuovi studi di settore “revisionati” è slittato, per il solo periodo d’imposta 2005, al prossimo 2 maggio grazie alla conversione in legge del cosiddetto “decreto agricoltura”. Il differimento del termine di approvazione dei nuovi studi di settore e di quelli revisionati potrebbe creare non poche incertezze per contribuenti e professionisti, soprattutto se si tiene conto che all’attività di revisione, così come prevista dalla legge Finanziaria 2005 (L.311/04), sono legati anche effetti di gettito. Il rischio maggiore a cui si teme di andare incontro è che a ridosso della scadenza di approvazione dei bilanci, i contribuenti potrebbero non disporre del software adatto per i calcoli. La nuova versione di Gerico potrebbe, infatti, tardare ad essere pronta (solitamente lo è per i primi giorni di maggio), con un impatto diretto su Unico e sui relativi versamenti previsti per il prossimo 20 giugno.
Al fine di contrastare l’evasione e di rafforzare il potere di accertamento degli Uffici amministrativi, il collegato fiscale alla Finanziaria previsto alcune modifiche all’istituto dell’”accertamento sintetico” specificatamente destinato alla determinazione del reddito delle persone fisiche (art. 38, Dpr 600/73). L’accertamento sintetico è una sorta di controllo di natura induttiva, che consente al Fisco di rettificare il reddito dichiarato dal contribuente utilizzando il contenuto induttivo di determinati elementi e circostanze di fatto indicativi di capacità contributiva. Tali elementi sono costituiti da spese effettuate dal contribuente per determinati consumi e investimenti, che in quanto indicativi di capacità contributiva permettono di ricostruire il reddito complessivo del contribuente attraverso l’applicazione alle spese sostenute di specifici coefficienti.
A partire dal prossimo 2 maggio partirà la nuova fase delle indagini bancarie, così come prevista dalla Finanziaria 2005, che obbliga dalla data indicata gli operatori finanziari a fornire ogni sorta di informazione all’Amministrazione esclusivamente per via telematica. Gli operatori finanziari (banche, poste, società fiduciarie, organismi di investimento e ogni altro intermediario finanziario) avranno 30 giorni di tempo per far fronte agli inviti e alle richieste dell’ufficio, con possibilità di richiedere una proroga di 20 giorni solo per giustificati motivi. Un primo obbligo per tale categoria di operatori già è scattato: lo scorso 15 aprile è, infatti, scaduto il termine entro il quale gli operatori finanziari dovevano comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata.
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