Giugno è il mese “clou” per le dichiarazioni dei redditi e i contribuenti sono stressati

Pubblicato il



Sono circa 10milioni gli italiani impegnati, in questi ultimi giorni di giugno, nella compilazione e nella presentazione del modello di dichiarazione dei redditi. Ad alternarsi tra modello 730 e Unico Persone Fisiche, direttamente i singoli contribuenti oppure gli intermediari abilitati. Il 30 giugno, scade il termine per la consegna del modello all’agenzia delle Entrate o alle Poste, mentre si ha tempo fino al 30 settembre per l’invio telematico di Unico 2010.

Spesso per semplici sviste o distrazioni i contribuenti incorrono in numerosi errori che sono causati, per esempio, dalla dimenticanza di inserire correttamente coordinate e codici, oppure dalle inesattezze nella trascrizione dei dati negli appositi campi della dichiarazione. Il risultato è che di frequente i contribuenti sono costretti a rivolgersi ai call center oppure direttamente agli uffici del Fisco per sciogliere i loro dubbi.

Per evitare tutto ciò e risparmiare inutili perdite di tempo nella compilazione dei modelli di dichiarazione, l’agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul proprio sito internet un “Vademecum” con i consigli utili per evitare gli errori più comuni nel compilare il modello Unico PF. Oltre alla descrizione delle disattenzioni in alcuni casi sono anche riportati dei suggerimenti utili per evitarle.

Gli errori che ricorrono più frequentemente sono:

- quelli connessi con la compilazione del modello F24, disponibile presso banche, agenti della riscossione e uffici postali. Molte volte si sbaglia a trascrivere l’esatto codice tributo, cioè la sequenza di numeri che identifica l'imposta cui si riferisce il versamento. I codici tributo sono reperibili sul sito Internet delle Entrate agenziaentrate.gov.it;

- la non corretta indicazione del codice fiscale, con l’invito da parte delle Entrate di "porre attenzione al momento della trascrizione del codice all'interno del campo specifico";

- quelli riguardanti le spese sanitarie non riportate inizialmente, ma che si rinvengono successivamente, e che possono essere indicate, non appena recuperate, nella dichiarazione integrativa, documento che consente al contribuente di rettificare o integrare i dati esposti in una precedente dichiarazione;

- quello dei familiari a carico che devono essere annotati con precisione, mentre molte volte, invece, risultano imprecisi e discordanti con la realtà domestica del contribuente.

Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 24 – Dichiarazione integrativa per le rettifiche - Stroppa
  • nuovofiscooggi.it - Unico PF: un mini-vademecum per dribblare le sviste più comuni - r.fo.
  • Il Sole 24 Ore – Norme e tributi, p. 35 – Unico alla Posta: domani è l’ultimo giorno - Morina

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito