Giornalisti mai in carcere

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La Corte europea dei diritti dell'uomo, con sentenza del 2 aprile 2009, ha condannato la Grecia per violazione dell'art. 10 della Convenzione sulla libertà di espressione in quanto un giornalista greco era stato condannato per diffamazione, dai tribunali nazionali, a 5 mesi di carcere, poi convertiti in ammenda. Secondo la Corte europea, il carcere, previsto per i casi di diffamazione negli ordinamenti interni, ha un effetto deterrente sulla libertà del giornalista di informare, con effetti negativi anche sulla collettività che ha diritto a ricevere l'informazione. La detenzione del giornalista, quindi, può essere ammessa solo in casi eccezionali come nell'ipotesi dell'istigazione alla violenza o all'odio.
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