Fusioni, sconti sotto il tiro Ue

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Il premio di concentrazione per le piccole imprese non convince europea, che ha deciso di aprire un’indagine formale per capire se l’agevolazione fiscale che punta a favorire le fusioni tra Pmi e micro-imprese costituisca un’aperta violazione al trattamento Ce che regola gli aiuti di Stato (articolo 88, paragrafo 2). Sotto osservazione è lo sgravio previsto dall’articolo 2 del disegno di legge 106/2005, costituito da un credito di imposta del 10% sull’incremento di valore della produzione dell’impresa che si fonde. Questo credito può essere utilizzato in compensazione di pagamenti di varie imposte societarie o contributi sociali. Si tratta, comunque, di una misura mai entrata in vigore, in quanto sospesa cautelativamente da Roma in attesa del via libera di Bruxelles. Un autorizzazione a procedere che appare però molto a rischio. Infatti, secondo , nonostante vi sia un nesso con il processo di consolidamento produttivo, l’importo del credito d’imposta non viene affatto calcolato sulla base degli investimenti o dei costi aziendali. teme che il premio di concentrazione possa recare vantaggi fortuiti ad alcuni operatori, una convinzione che potrebbe essere rafforzata dalla concomitanza con precedenti aiuti illegali ancora da rimborsare. L’avvio dell’indagine verrà ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea per consentire alle parti interessate di presentare le proprie osservazioni.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 29 – L’Ue attacca il bonus concentrazioni – Chiarello

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