E’ fraudolenta la messa a riparo dei beni in un fondo patrimoniale post verifica
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 16 giugno 2011
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Con la sentenza n. 23986 depositata il 15 giugno 2011, la III Sezione penale della Corte di cassazione ha ritenuto legittima l’accusa di sottrazione fraudolenta imputata ad un contribuente che, sotto verifica fiscale, aveva costituito un fondo patrimoniale per mettere a riparo i propri beni. Mentre, è accolto il rilievo del contribuente sul fatto che per la quantificazione dei tributi evasi il giudice non possa avvalersi di presunzioni fiscali estranee al processo penale. Tuttavia, sta all’interessato chiarire quali errori di valutazione siano stati commessi.
Nel caso di specie, il giudizio era stato chiesto in merito alla legittimità del sequestro preventivo per equivalente messo in atto dal Tribunale e scaturito dall’incriminazione in oggetto. Si ricorda che l’esecuzione sui beni di un fondo patrimoniale, dunque destinato per far fronte ai bisogni familiari, è limitata, non potendo essere effettuata per debiti che il creditore sa essere frutto di operazioni estranee ai bisogni familiari.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 35 - Stop ai fondi «blocca-verifiche» - Iorio
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