Doppio confronto con gli studi
Pubblicato il 17 aprile 2007
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All’avvio della prossima tornata di dichiarazioni, sebbene Gerico prospetti un solo valore di riferimento per il riscontro di congruità tra ricavi e compensi, non raramente potrà verificarsi, per effetto dell’impatto dei nuovi indicatori di normalità economica, la circostanza che si concretizzino due distinti importi.
I coefficienti di determinazione e i valori soglia minimi e massimi utilizzati e, più in generale, i nuovi indicatori di normalità previsti dalla Finanziaria (comma 14) ed approvati con decreto 20 marzo 2007, sono frutto di elaborazioni condotte sulla banca dati degli studi di settore senza coinvolgimento della Commissione centrale degli esperti, organo consultivo cui la stessa Finanziaria ha negato il preventivo parere; ne deriva il difetto di trasparenza del procedimento ma pure, sul versante delle conseguenze per chi non si adegua - in ipotesi di anomalie derivanti dall’analisi di normalità economica - un maggiore coinvolgimento degli uffici del Fisco, chiamati alla valutazione della complessiva non congruità del soggetto e alla verifica delle anomalie che hanno stratificato il maggiore ricavo o compenso. Associazioni di professionisti, commercianti e artigiani non nascondono il malumore per non essere stati consultati dalle Entrate e la preoccupazione per il diretto coinvolgimento degli intermediari.
- ItaliaOggi, p. 35 – Studi di settore sotto la lente - Galli
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