Dl crescita, superammortamento anche per i cloud e più digitalizzazione per le imprese
Pubblicato il 24 maggio 2019
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Sul carro del Decreto crescita, tra gli emendamenti segnalati dalla maggioranza e su cui le Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera esprimeranno il loro voto dal 29 maggio, anche quello sul superammortamento e sull’iperammortamento fiscale, insieme ad altri correttivi che puntano a migliorare la digitalizzazione delle imprese.
Superammortamento esteso ai cloud e agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2019.
Alla proposta già trapelata di allargare il superammortamento anche ai veicoli aziendali, si affianca ora l’emendamento, con primo firmatario Luigi Iovino, che punta ad estendere la platea dei beni incentivabili alle spese per l’accesso a software, sistemi e servizi IT erogati in “cloud” o via piattaforma web, che siano strumentali alla messa in sicurezza del sistema cibernetico dell'impresa.
Viene, così, ampliata ulteriormente la platea dei beni incentivabili con il superammortamento al 130%, cioè con la maggiorazione del 30% del costo rilevante per ammortamenti e canoni di leasing, includendo questa volta anche i canoni per i software in cloud.
Altra novità, che porta la firma di Laura Cavandoli, è quella che punta invece sull’arco temporale della misura. La mancata proroga del superammortamento nella Legge di bilancio 2019 è stata colmata proprio dal Decreto crescita, che ha reintrodotto la misura agevolativa per investimenti effettuati dal 1° aprile al 31 dicembre 2019, con possibilità di estensione a tutto giugno 2020 per le prenotazioni effettuate entro fine 2019. La nuova proposta parlamentare vuole far partire il periodo agevolabile dal 1° gennaio e non più dal 1° aprile, concedendo quindi tre mesi in più di incentivo. A ciò c’è da aggiungere anche l’idea dell’eliminazione del tetto massimo di 2,5 milioni di euro per gli investimenti.
Iperammortamento con fideiussione
Un altro emendamento interviene sugli investimenti già effettuati per beneficiare dell’iperammortamento: la maggiorazione legata non ai beni strumentali tradizionali, ma a quelli interconnessi con sistemi digitali 4.0.
La proposta prevede, limitatamente ai pagamenti effettuati entro il 30 settembre 2018, la possibilità di ammettere all’incentivo pure le operazioni per le quali il saldo dell’ordine è avvenuto anche mediante il rilascio di fideiussioni bancarie a garanzia.
Dl crescita, incentivi per la digitalizzazione delle imprese
Tra le altre proposte dei vari gruppi parlamentari, anche quelle che prevedono l’introduzione di nuovi incentivi per la digitalizzazione delle imprese.
Tra queste, da segnalare quelle che ipotizzano:
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l’estensione a blockchain, intelligenza artificiale e internet of things degli ambiti tecnologici per i quali si potrà beneficiare di agevolazioni finanziarie finalizzate alla trasformazione digitale. Per la definizione di tali misure si attende un provvedimento attuativo del MiSE;
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l’abbassamento della soglia dimensionale delle imprese ammissibili all’agevolazione: i progetti incentivabili dovrebbero avere un valore di almeno 50mila euro, e non più di 200mila euro, e le aziende un fatturato di almeno 100mila euro, invece di 500mila euro.
Infine, se questo emendamento venisse approvato, verrebbe anche cancellata la condizione in base alla quale l’impresa beneficiaria deve operare in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero o, comunque, nei servizi per le aziende manifatturiere.
- eDotto.com – Edicola del 23 maggio 2019 - Decreto crescita, super ammortamento esteso alle auto aziendali e ritocco alla mini Ires – Moscioni
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