Distinguo per gli avvocati nella riforma delle professioni
Autore: Alessia Lupoi
Pubblicato il 24 luglio 2012
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Gli avvocati potrebbero ottenere di procedere con un percorso differenziato per la riforma dell’ordinamento forense. Quello che anche gli altri professionisti ambiscono di conquistare: una Legge, non già un regolamento. Potrebbero, perché "Il ministro Paola Severino ha dato la sua disponibilità al passaggio del testo in commissione in sede legislativa per un'approvazione diretta ma certamente per questo servono dei tempi tecnici e tutto è rimandato probabilmente a dopo l'estate". Lo ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia, Salvatore Mazzamuto. Che afferma che “non bisogna dimenticare che la lentezza dei procedimenti costa un punto di Pil e, se non erro, la missione di Monti è quella di rimettere a posto i conti. Del resto le nostre riforme sono in linea con quelle volute da Alfano e da Palma, a cominciare dalla geografia giudiziaria".
Far defluire l’arretrato civile con interventi sul relativo processo è incarico che, ancor prima degli altri, unisce Governo, magistrati, avvocati, ma è altrettanto necessario risolvere il problema del filtro in appello di cui si parlava ieri per dar notizia e conto della sua ultima versione. Dice, a questo proposito, Mazzamuto: “Nella norma c'è la garanzia del contraddittorio e l'eccessiva discrezionalità del giudice è scongiurata dall'obbligo di esprimersi sui motivi specifici”.
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