Discriminati a metà i dividendi ai non residenti

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L’Italia è stata deferita dalla Commissione Europea per il presunto contrasto tra le libertà fondamentali comunitarie e la disciplina interna, riguardo la tassazione dei dividendi pagati a società non residenti. Secondo , l’art. 27, comma 3, del Dpr 600/73 secondo cui, le società residenti operano una ritenuta del 27% a titolo d’imposta sugli utili distribuiti ai soggetti non residenti privi di stabile organizzazione nello Stato, non sarebbe in accordo con la libertà di stabilimento e libera circolazione dei capitali come previsto nel Trattato Ce, in quanto non è prevista una imposizione simile per i dividendi distribuiti ai soggetti residenti. Infatti, gli utili distribuiti ai residenti sono esclusi per il 95% del loro ammontare, dal reddito d’impresa; dunque il carico fiscale effettivo per i soci non residenti sarebbe pari al 27% contro l’1,65% dei soci residenti.

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