Decreto Coesione in Gazzetta. Nasce Resto al Sud 2.0

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Decreto Coesione in Gazzetta. Nasce Resto al Sud 2.0

Dopo essere stato annunciato in conferenza stampa dalla Premier Meloni il giorno della Festa nazionale del lavoro, il 1° maggio 2024, il Decreto legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2024.

La finalità del provvedimento è quella di realizzare la riforma della politica di coesione che è stata inserita all’interno della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per dare un piano strategico alle principali misure di sviluppo e coesione e per accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027, che hanno come obiettivo quello di ridurre i divari territoriali, in particolare nei settori: delle risorse idriche, delle infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente, dei rifiuti, dei trasporti e della mobilità sostenibile, dell’energia, del sostegno allo sviluppo e all’attrattività delle imprese, anche per le transizioni digitale e verde.

Risorse finanziarie: a disposizione 74 miliardi di euro di capitali investiti per colmare le disparità regionali, che derivano per 42 miliardi di euro da risorse europee e per 32 miliardi di euro da risorse nazionali per il solo ciclo di programmazione 2021-2027.

Decreto Coesione, la struttura del provvedimento

Il Decreto legge n. 60 del 7 maggio 2024, recante “ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione" si compone di 38 articoli suddivisi in due Titoli.

Il Titolo I, che include 8 Capi, contiene disposizioni specifiche per ottimizzare e incrementare l'efficienza nell'utilizzo dei fondi delle politiche di coesione europee, identificando azioni chiave in vari ambiti strategici concordati con la Commissione Europea. Questo approccio è finalizzato al raggiungimento di risultati, con l'intento di potenziare l'efficacia e l'impatto di tali azioni.

Gli ambiti strategici includono:

  • gestione delle risorse idriche;
  • infrastrutture per la mitigazione dei rischi idrogeologici e per la tutela ambientale;
  • gestione dei rifiuti;
  • trasporti e mobilità verde;
  • settore energetico;
  • promozione dello sviluppo e della competitività aziendale, inclusi i processi di digitalizzazione e transizione ecologica.

 Il decreto include, inoltre, misure per lo sviluppo e la coesione territoriale, quali per esempio:

  • la revisione delle norme e il finanziamento del fondo perequativo per le infrastrutture;
  • la verifica dello stato di attuazione dei contratti istituzionali di sviluppo, nonché la revisione della governance istituzionale e delle procedure attuative degli stessi;
  • l'estensione delle semplificazioni e dei vantaggi fiscali previsti per la Zona Economica Speciale (ZES) unica, estesi anche alle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), e l'aumento del fondo di sostegno ai comuni periferici destinato ai consorzi industriali;
  • misure per accelerare gli interventi di risanamento ambientale e rigenerazione urbana nell'area di Bagnoli-Coroglio in Campania e per garantire il supporto tecnico al Commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione dei rifiuti in Sicilia;
  • iniziative per assicurare finanziamenti ai Comuni svantaggiati, per investimenti nelle aree interne a sostegno delle piccole e micro-imprese e per la realizzazione di infrastrutture prioritarie.

Ma una parte importante del provvedimento è quella che individua le strategie per rafforzare l'occupazione per le categorie di lavoratori più vulnerabili, specialmente nel Sud Italia. Si introducono, così, particolari misure a favore dell’assunzione di giovani e donne, come per esempio:

  • il bonus giovani per il primo impiego a tempo indeterminato di under 35;
  • il bonus donne uno sgravio contributivo per l’assunzione di donne prive di impiego regolare da almeno 24 mesi:
  • il bonus ZES, per sostenere lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 per ciascuno lavoratore assunto, per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti.

Infine, si introducono misure specifiche anche nei seguenti settori:

  • istruzione università e ricerca;
  • investimenti;
  • cultura;
  • sicurezza.

Avvio di attività libero-professionali e nuove imprese

Due sono le iniziative disciplinate dal Decreto Coesione finalizzate all’autoimpiego nel Centro-Nord Italia e a promuovere la costituzione di nuove attività soprattutto nel Mezzogiorno.

Nel primo caso, come dettagliato all’articolo 17 del Decreto legge n. 60/2024 sono ammesse al finanziamento le iniziative economiche che mirano all'avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale che collettiva; sono incluse quelle attività che richiedono l'iscrizione a ordini o collegi professionali.

NOTA BENE: I soggetti destinatari degli incentivi finalizzati all'autoimpiego sono giovani under 35 anni in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  1. persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come previsti e definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;
  2. persone inattive, come definite dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;
  3. disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.

   Sono ammissibili al finanziamento le seguenti iniziative:

  • erogazione servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l'avvio dell'attività lavorativa;
  • tutoraggio per poter aumentare le competenze e supportare i beneficiari;
  • interventi come concessione di incentivi.

Un decreto, emanato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali in accordo con il Ministro degli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, determinerà entro la fine di maggio le procedure e i tempi per l'implementazione delle suddette iniziative.

Al comma 7 del suddetto articolo 17, si specifica che gli incentivi possono essere fruiti in conformità con gli aiuti de minimis e, in via alternativa, consistono nel riconoscimento di:

  • un voucher "de minimis" non rimborsabile fino a 30.000 euro, utilizzabile per l'acquisto di beni, strumenti e servizi necessari per l'avvio delle attività menzionate. Per l'acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali, o per quelli che promuovono la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, il limite massimo del voucher sale a 40.000 euro.
  • un aiuto "de minimis" per progetti di spesa non superiori a 120.000 euro, che offre un contributo a fondo perduto fino al 65% dell'investimento per l'avvio delle attività citate.
  • un aiuto "de minimis" per progetti di spesa superiori a 120.000 euro e fino a 200.000 euro, con un contributo a fondo perduto che copre fino al 60% dell'investimento per l'avvio delle attività menzionate.

NOTA BENE: Le misure di cui al presente articolo si attuano nel limite di spesa di 30,5 milioni di euro per l'anno 2024 e di 274,5 milioni di euro per l'anno 2025.

Resto al Sud 2.0, per la costituzione di nuove attività imprenditoriali

A decorrere dalla data di entrata in vigore del Decreto Coesione, ossia dall’8 maggio 2024, nasce una nuova misura finalizzata a promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni del Mezzogiorno, denominata Resto al Sud 2.0.

Sono eleggibili al finanziamento le iniziative economiche destinate all'avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale che collettiva, inclusi i casi che richiedano l'iscrizione a ordini o collegi professionali. Tali attività possono essere avviate individualmente con l'apertura di una partita IVA per la creazione di un'impresa individuale o per l'esercizio di un'attività libero-professionale. Alternativamente, possono essere avviate in forma collettiva tramite la costituzione di società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata, società cooperativa o società tra professionisti. Nelle imprese collettive è possibile la partecipazione di soggetti diversi da quelli specificati al comma 3, a condizione che il controllo e l'amministrazione della società rimangano nelle mani dei soggetti indicati nel medesimo comma.

NOTA BENE: Come si legge nell’articolo 18 del Decreto legge n. 60/2024, i destinatari dell’intervento agevolativo e le iniziative ammesse al finanziamento sono le stesse previsti per la misura autoimpiego nel lavoro autonomo nel Centro-Nord Italia.

Ciò che varia rispetto alla misura agevolativa suddetta è il valore degli incentivi che viene riconosciuto per promuovere e costituire nuove attività nel Sud Italia.

In questo caso, gli incentivi fruibili, in via alternativa, sono i seguenti:

  • un voucher non rimborsabile "de minimis" fino a 40.000 euro è disponibile per le attività con sede legale nel Mezzogiorno o nelle aree dell'Italia centrale colpite dai sismi del 2009 e 2016. Per l'acquisto di beni e servizi tecnologici, innovativi, digitali o che contribuiscono alla sostenibilità ambientale, l'importo massimo del voucher sale a 50.000 euro.
  • un sostegno finanziario per spese non superiori a 120.000 euro comprende un contributo a fondo perduto che copre fino al 75% dell'investimento per l'avvio dell'attività.
  • un aiuto supplementare "de minimis" per spese tra 120.000 euro e 200.000 euro offre un contributo a fondo perduto del 70% dell'investimento per l'avvio dell'attività.

Se le iniziative sono rivolte a disoccupati iscritti al programma GOL e beneficiari della Naspi, tasi soggetti cumulare i benefici ricevuti solo se richiedono il pagamento dell'indennità di disoccupazione in un'unica soluzione, per utilizzarla come capitale iniziale nelle attività finanziate. Inoltre, le iniziative dirette ai beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro sono compatibili con l'indennità che ricevono.

NOTA BENE: Le misure di cui al presente articolo si attuano nel limite di spesa di 49,5 milioni di euro per l'anno 2024 e di 445,5 milioni di euro per l'anno 2025.

Di seguito si riportano le tabelle che dettagliano le opzioni di incentivazione per l'avvio di attività riferite alle due misure trattate, specificando i limiti di spesa e i tassi di contribuzione per ciascun tipo di incentivo.

Tabella 1: riepilogo degli incentivi misura Autoimpiego Centro-Nord Italia

Tipo di incentivo

Importo/Condizione

Dettagli

Voucher "de minimis"

Fino a 30.000 euro

Utilizzabile per l'acquisto di beni, strumenti e servizi.

 

Limite massimo di 40.000 euro

Per acquisti innovativi, tecnologici, digitali, ambientali o energetici.

Aiuto "de minimis" (minore)

Per spese non superiori a 120.000 euro

Contributo a fondo perduto fino al 65% dell'investimento.

Aiuto "de minimis" (maggiore)

Per spese superiori a 120.000 euro e fino a 200.000

Contributo a fondo perduto fino al 60% dell'investimento.

Tabella 2: riepilogo degli incentivi misura Resto al Sud 2.0

Tipo di incentivo

Importo/Condizione

Dettagli

Voucher "de minimis"

Fino a 40.000 euro

Disponibile per attività nel Mezzogiorno o aree colpite dai sismi del 2009 e 2016.

 

Limite massimo di 50.000 euro

Per acquisti di beni e servizi tecnologici, innovativi, digitali o ambientali.

Sostegno finanziario

Per spese non superiori a 120.000 euro

Contributo a fondo perduto che copre fino al 75% dell'investimento per l'avvio dell'attività.

Aiuto supplementare "de minimis"

Per spese tra 120.000 euro e fino a 200.000 euro

Contributo a fondo perduto del 70% dell'investimento per l'avvio dell'attività.

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