DDL di riforma fiscale in Parlamento. Rivisto lo Statuto del contribuente

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DDL di riforma fiscale in Parlamento. Rivisto lo Statuto del contribuente

Il disegno di legge delega contenente la riforma fiscale - Atto Camera 1038 presentato il 23/3/2023 - varato dal Consiglio dei ministri in data 16 marzo 2023 ha mosso i primi passi nelle aule del Parlamento: si trova in prima lettura alla Camera.

Compongono il testo 20 articoli suddivisi in cinque titoli in cui sono indicati:

  • le modifiche alle varie imposte (Irpef, Ires, Iva, Irap e altre imposte indirette);
  • i procedimenti dell’Amministrazione finanziaria e gli adempimenti dei contribuenti

Completano il provvedimento le norme sulla revisione del sistema sanzionatorio.

DDL di riforma fiscale: Testi unici e Codice tributario

Inoltre, il Governo è chiamato a riordinare in maniera organica le disposizioni che regolano il sistema fiscale, provvedendo, nei dodici mesi successivi all’entrata in vigore della legge delega, alla redazione di Testi unici in modo da raccogliere ordinatamente le norme; altresì, dovrà essere istituito un Codice del diritto tributario, al fine di semplificare il sistema, migliorare la chiarezza e la conoscibilità delle norme, la certezza dei rapporti giuridici, l’efficienza dell’operato dell’Amministrazione finanziaria.

Tra i vastissimi argomenti di cui si deve occupare la delega vi è anche la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212/2000).

DDL di riforma fiscale. Revisione dello Statuto del contribuente

In particolare, l’articolo 4 dell’atto n. 1038, richiamando i principi del legittimo affidamento del contribuente e della certezza del diritto, prevede:

  • il rafforzamento dell’obbligo di motivazione degli atti impositivi, che dovrà specificare le prove su cui si fonda la pretesa;
  • la razionalizzazione della disciplina degli interpelli, la cui produzione dovrà essere ridotta. A tal fine, saranno emanati più provvedimenti interpretativi per prevenire le richieste dei contribuenti. Tali provvedimenti dovranno, tra l’altro, individuare in modo specifico le situazioni che generano casi di abuso del diritto. Introdotto anche il versamento di un contributo graduato in relazione alla tipologia del contribuente o al valore della questione (il gettito sarà destinato esclusivamente al finanziamento della specializzazione e della formazione professionale continua del personale delle Agenzie fiscali);
  • il potenziamento del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario;
  • l’applicazione in modo generalizzato del principio del contraddittorio a pena di nullità;
  • la definizione generale delle invalidità degli atti impositivi e degli atti della riscossione;
  • il potenziamento dell’istituto dell’autotutela, da estendere agli errori manifesti anche quando l’atto sia divenuto definitivo.

DDL di riforma fiscale: attuazione

Il Governo, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, dovrà dare concreta attuazione alla riforma emanando i necessari decreti legislativi, che dovranno essere rispettosi dei princìpi costituzionali e del diritto dell’Unione europea e internazionale, nonché dei princìpi e dei criteri definiti con la medesima delega.

L’attuazione della riforma fiscale dovrà essere a costo zero per la finanza pubblica; inoltre, non dovrà esserci nessun aumento dell’attuale pressione tributaria.

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