Datore di lavoro condannato in caso di cassa integrazione
Pubblicato il 03 dicembre 2015
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Il settore dei tour operator risente da tempo della famigerata crisi che attanaglia l’economia del Bel Paese: per la “Fu-turista sas” è giunto il momento di affrontare l’oggi per evitare di pregiudicare il domani dei propri lavoratori.
L’azienda viaggia da tempo in acque tormentate, più pericolose di quelle ricercate dagli amanti del brivido nei mari infestati dagli squali! Sono mesi ormai che fatica a racimolare denari per retribuire i propri dipendenti, così il consiglio di amministrazione ha chiesto un incontro sindacale al fine di ottenere la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) per crisi aziendale.
Il presidente del cda non si sofferma troppo sui criteri per conseguirla, punta tutto sulla necessità di ottenere il sussidio nel più breve tempo possibile: l’accordo viene così siglato senza indicare i criteri di rotazione. Fatto sta che, a detta degli stessi lavoratori, la sospensione del rapporto avviene in modo disordinato, ma qualcuno si spinge addirittura a definirlo iniquo. Dal caos al malcontento il passo è breve; dall’inquietudine alla denuncia è brevissimo.
All’Ispettorato i lavoratori scoprono che la mancata indicazione dei criteri di rotazione conduce il giudice a condannare il datore di lavoro al pagamento di tutta la retribuzione e non solo dell’ottanta per cento previsto dall’assegno di integrazione salariale.
I funzionari ministeriali, nell’illustrare la materia ai lavoratori, spiegano loro che in fatto di CIGO non c’è una vera e propria previsione normativa, ma la giurisprudenza, seppur in presenza di due orientamenti differenti (cfr. Trib. Milano Sez. lavoro, 09/04/2014; contra cfr. Trib. Cassino Sez. lavoro, 25/01/2012), propende per l’obbligatorietà circa l’indicazione dei criteri di rotazione.
Gli ispettori percepiscono che i lavoratori non hanno ben compreso la situazione, le loro facce sono simili a quelle di chi osserva la monotonia dei cespugli che rotolano nel deserto. Optano quindi per un esempio chiarificatore: “Richiedere la CIGO è simile ad organizzare un viaggio: affinché tutto funzioni per il meglio non conta solo la destinazione, ma anche in che modo si raggiunge la meta”.
Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza
Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
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