Da Invitalia domande e risposte su "Resto al Sud"
Pubblicato il 24 marzo 2018
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Nella sezione del sito Invitalia dedicata all'agevolazione "Resto al Sud", le schede e le faq delineano la misura che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno.
Può chiedere il contributo a fondo perduto chi, alla data di presentazione della domanda:
- ha un’età compresa tra 18 e 35 anni (36 anni non ancora compiuti alla data del 21 giugno 2017);
- è residente in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia;
- non è titolare di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
- non ha ricevuto negli ultimi tre anni altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità.
Resto al Sud, spiega Invitalia, non è un bando e non prevede scadenze, né graduatorie. È un incentivo “a sportello”: le domande possono essere presentate fino a quando ci sono fondi disponibili e vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo.
Tra le precisazioni quella sulla residenza: si può anche trasferire la residenza in una delle suddette regioni dopo aver presentato la domanda, entro massimo 60 giorni dall’eventuale esito positivo della valutazione (120 giorni se si risiede all’estero).
In merito al requisito dell'età, due risposte:
- “tra 18 e 35 anni” vuol dire che alla data di presentazione della domanda devi avere 18 anni già compiuti o 36 anni non ancora compiuti;
- per il requisito dei 35 anni è prevista un’eccezione solo per le domande presentate nel 2018, in questo caso la data da prendere in considerazione è il 21 giugno 2017 (quando è entrato in vigore il Decreto “Resto al Sud”), se a quella data non avevi ancora compiuto 36 anni puoi presentare la domanda, purché tu lo faccia entro la fine del 2018.
Iniziative imprenditoriali ammesse:
- produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- turismo.
Sono escluse dal finanziamento le attività agricole, libero professionali e il commercio.
Spese ammissibili: le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
- contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
- finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI (gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi).
- eDotto.com - Edicola del 19 gennaio 2018 - Sezione Speciale Resto al Sud. Accesso facilitato al prestito bancario - Pichirallo
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