Crisi d’impresa, intese leggere

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fallimentare del Tribunale di Milano ha emesso due decreti, del 21 dicembre 2005 e del 16 gennaio merito alla novità della riforma fallimentare sulla ristrutturazione dei debiti che dà la possibilità di un’intesa stragiudiziale tra debitore e creditori, per ridurre i tempi della risoluzione della crisi d’impresa. Tale strumento permette all’imprenditore di presentare al tribunale un accordo di ristrutturazione dei debiti con almeno il 60% dei creditori totali, accompagnato da un’ampia documentazione analoga a quella da presentare in caso di concordato preventivo. Successivamente un esperto certificherà l’attuabilità dell’accordo anche in base all’idoneità ad assicurare il pagamento dei creditori estranei. Ed è proprio su questo punto che divergono i due decreti. In quello del 21 dicembre 2005 il tribunale di Milano afferma l’omogeneità di trattamento con il pagamento parziale anche per i creditori che non hanno sottoscritto l’accordo, mentre in quello del 16 gennaio 2006 per tali creditori si prevede il soddisfacimento integrale. Per assumere un orientamento univoco il presidente della Sezione fallimentare, Bartolomeo Quatraro, ha preannunciato un plenum dal quale dovrebbe emergere la propensione dei giudici verso il soddisfacimento integrale.

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