Crediti d’imposta ai minimi

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Dall’analisi dei dati presentati dall’agenzia delle Entrate, in attuazione del comma 1-septies dell’articolo 8 della legge 388/2000, integrati da quelli contenuti nella risposta all’interrogazione n. 5-05163 dello scorso 7 febbraio, fornita in occasione dei lavori della commissione Finanze della Camera, emerge che nel corso del 2006 è stato finanziato meno del 10% delle domande di assegnazione del bonus investimenti per le aree svantaggiate presentate per la prima volta nel 2005 e per la seconda volta quest’anno. I fondi disponibili hanno consentito di accogliere solo 73 delle circa 13mila richieste avanzate ex novo nel fronte delle 229 richieste soddisfatte nel 2004 su un totale di 20.600 unità. Tutte le domande presentate nel 2004 ed eventualmente riproposte nel corso dei due anni successivi (modello Rts) sono state finanziate nel 2006. Pertanto, le istanze presentate per la prima volta quest’anno non dovrebbero essere prese in considerazione. In base al comma 1-bis all’articolo 62 della legge 289/2002, le risorse derivanti da rinunce o revoche di contributi richiesti con procedure in vigore dal 1° gennaio 2003 sono utilizzate per accogliere le richieste di ammissione all’agevolazione, secondo l’ordine cronologico di presentazione, precedentemente non accolte per insufficiente disponibilità. Da ciò ne deriva che le risorse assegnate, ma non utilizzate, non confluiscono nuovamente nel Fondo unico per le aree sottoutilizzate, ma vengono riprogrammate, al fine di essere rese nuovamente a disposizione di coloro che sono in “lista d’attesa”. Di conseguenza, dopo l’introduzione di tale norma, la gestione del bonus investimenti ha richiesto notevoli capacità di programmazione non solo in termini di modalità di impiego dell’incentivo ma anche di tempistica della richiesta. Alla luce di tutte queste difficoltà nell’assegnazione e nella compensazione del bonus (ai sensi della legge 289/2002) è facile capire come questo strumento, molto apprezzato dalle imprese, abbia perso appeal nel corso degli anni, tanto da offrire oggi poche possibilità alle nuove domande di agevolazioni, rimanendo esso stesso in vigore solo fino al prossimo dicembre.

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