Coronavirus, per i medici il contagio è infortunio
Pubblicato il 19 marzo 2020
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I contagi da Coronavirus di medici, di infermieri ed altri operatori di strutture sanitarie in genere, dipendenti del Servizio sanitario nazionale e, in generale, di qualsiasi altra Struttura sanitaria pubblica o privata assicurata con l’INAIL, avvenuti nell’ambiente di lavoro oppure per causa determinata dallo svolgimento dell’attività lavorativa, sono inquadrati nella categoria degli infortuni sul lavoro.
A specificarlo è l’INAIL, con la nota n. 3675 del 17 marzo 2020, equiparando la causa virulenta a quella violenta.
Coronavirus, quali adempimenti per il datore di lavoro?
L’Azienda sanitaria locale o la struttura ospedaliera/struttura sanitaria privata di appartenenza del personale infortunato, in qualità di datori di lavoro pubblico o privato, devono assolvere all’obbligo di effettuare, come per gli altri casi di infortunio, la denuncia/comunicazione d’infortunio ai sensi dell’art. 53 del Dpr n. 1124/1965 e s.m. Per i datori di lavoro assicurati all’INAIL l’obbligo della comunicazione d’infortunio ai fini statistici e informativi si considera comunque assolto con la denuncia/comunicazione d’infortunio.
Resta fermo, inoltre, l’obbligo da parte del medico certificatore di trasmettere all’Istituto assicurativo il certificato medico di infortunio.
Coronavirus, decorrenza tutela INAIL
Ai fini del computo della decorrenza della tutela INAIL, il termine iniziale è quello della data di attestazione positiva dell’avvenuto contagio tramite il test specifico di conferma.
Sono esclusi i dipendenti sanitari posti in quarantena per motivi di sanità pubblica, salvo che risultino positivi al test di conferma e, in questo caso, sono tutelati per l’intero periodo di quarantena e quello eventualmente successivo dovuto a prolungamento di malattia che determini una inabilità temporanea assoluta al lavoro.
Coronavirus, contagio in itinere
Nel caso in cui, infine, gli eventi infettanti siano intervenuti durante il percorso casa-lavoro, si configura l’ipotesi di infortunio in itinere. In tale fattispecie, infatti, sono coperti e tutelabili tutti i rischi del percorso casa-lavoro e viceversa.
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