Contributo per colonnine di ricarica: il MiTE informa
Pubblicato il 22 ottobre 2021
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In attuazione della legge n. 126/2020, che ha disposto la creazione di un fondo finalizzato all'erogazione di contributi per l'installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici effettuata da persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, nonché da soggetti Ires, il MiTE ha approvato il decreto, con data 25 agosto 2021 e pubblicato in GU n. 251 del 20 ottobre scorso, riguardante la relativa disciplina.
A completamento, il Ministero della Transizione Ecologica dovrà definire i modelli di domanda per imprese e professionisti, i termini per la presentazione delle domande e l'ulteriore documentazione da allegare.
Alla domanda deve essere allegata la descrizione dell'investimento che il beneficiario intende effettuare. La descrizione deve contenere l'indicazione dei risultati attesi a seguito dello stesso.
I professionisti devono inviare anche la dichiarazione IVA.
Il soggetto gestore è Invitalia.
Entro centoventi giorni dal termine ultimo per la presentazione delle domande e completata l’istruttoria da parte di Invitalia, il Ministero procede alla concessione dei contributi con provvedimenti distinti nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione delle domande.
La ripartizione delle risorse è così suddivisa:
a) per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo inferiore a 375.000 € da parte di imprese, 80%;
b) per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375.000 € da parte di imprese, 10%;
c) per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte di professionisti, 10%.
Il 5% delle risorse dedicate alle imprese viene riservato alle imprese che, alla data della domanda di contributo, risultano in possesso del rating di legalità.
Imprese beneficiarie
Al contributo possono concorrere le imprese che, sia alla data della concessione sia alla data dell’erogazione del contributo stesso, sono in possesso dei seguenti requisiti:
- hanno sede sul territorio italiano;
- risultano attive e iscritte al registro delle imprese;
- non sono in situazione di difficoltà, così come definita dal regolamento di esenzione;
- sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC);
- sono in regola con gli adempimenti fiscali;
- non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
- non hanno beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, insieme a quello disposto dal decreto in parola, non superi i massimali previsti;
- non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo di cui al decreto, alcun altro contributo pubblico;
- non sono destinatarie di sanzioni interdittive ex Dlgs 231/2001.
Professionisti beneficiari
Per quanto riguarda i professionisti, sono ammessi al contributo coloro che:
- presentano un volume d’affari, nell’ultima dichiarazione IVA trasmessa all’Agenzia delle entrate (rigo VE50), non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica per la quale è richiesto il contributo. Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura di ricarica non può essere superiore a 20mila euro;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni;
- sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali;
- sono in regola con gli adempimenti fiscali;
- non hanno ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo di cui al presente decreto, alcun altro contributo pubblico.
Oggetto dell’agevolazione
Sono agevolabili le spese, al netto dell’IVA, per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica. Si specifica che le spese devono essere sostenute successivamente alla data di entrata in vigore del decreto 25 agosto 2021.
In particolare, le spese possono riguardare:
i) infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:
- wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 euro per singolo dispositivo;
- colonnine con due punti di ricarica: 8.000 euro per singola colonnina.
ii) infrastrutture di ricarica in corrente continua:
- fino a 50 kW: 1000 euro/kW;
- oltre 50 kW: 50.000 euro per singola colonnina;
- oltre 100 kW: 75.000 euro per singola colonnina;
iii) costi per la connessione alla rete elettrica, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica;
iv) spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica.
Requisiti delle colonnine – Queste devono essere nuove di fabbrica, avere una potenza nominale almeno pari a 7,4 kW, che garantiscano almeno 32 Ampere per ogni singola fase, essere collocate nel territorio italiano e in aree nella piena disponibilità dei soggetti beneficiari.
N.B. Sono ammesse le sole spese oggetto di fatturazione elettronica.
Pertanto sono escluse, in via esemplificativa:
a) le spese per imposte, tasse e oneri di qualsiasi genere;
b) le spese per consulenze di qualsiasi genere;
c) le spese relative a terreni e immobili;
d) le spese relative acquisto di servizi diversi da quelli previsti anche se funzionali all’installazione;
e) le spese per costi relativi ad autorizzazioni edilizie, alla costruzione e all’esercizio.
Misura del contributo
Gli interessati possono ottenere un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammissibili.
Possibile presentare una sola domanda di contributo.
I beneficiari devono impegnarsi a mantenere nei cinque anni successivi alla data di erogazione del contributo l’infrastruttura di ricarica.
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