Confische e sanzioni, proventi a Equitalia

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Il provvedimento d'urgenza sulle sedi disagiate, il n. 143, pubblicato ieri nella Gazzetta Ufficiale n. 217, contiene una serie di disposizioni sulla razionalizzazione della gestione degli incassi di giustizia, gestione che sarà centralizzata presso “Equitalia Giustizia Spa”. Le risorse che verranno ad alimentare il nuovo “Fondo unico di Giustizia” sono costituite da somme di denaro sequestrate se, trascorsi 5 anni dalla sentenza definitiva, non ne sia stata disposta la confisca e nessuno ne abbia chiesto la restituzione; somme sequestrate per l'applicazione di misure di prevenzione previste dalla legislazione antimafia; proventi derivanti dalla vendita di beni confiscati in base alla legislazione antimafia; proventi di titoli, conti correnti o depositi ed ogni attività finanziaria oggetto di sequestro, sempre nell'ambito di procedimenti antimafia, ed, infine, somme derivate dall'irrogazione di sanzioni amministrative o dalla confisca di beni. Confermati gli incentivi economici e di carriera per i magistrati trasferiti, mentre i giudici che già prestano servizio nelle sedi con carenza di organico avranno la prelazione di scelta della destinazione successiva, anche se l'opzione potrà essere esercitata solo dal 50% degli stessi e comunque entro lo stesso grado.
L'Associazione nazionale magistrati di Caltanissetta manifesta apprezzamento per le intenzioni del Ministro Alfano, ma sottolinea come le misure predisposte col decreto d'urgenza incentivino il trasferimento ma dimentichino chi, in questi anni, ha lavorato sodo nelle sedi disagiate, anche al costo della vita. Il distretto di Caltanissetta, in particolare, è caratterizzato da un'altissima criticità, mancando all'appello la metà dei magistrati previsti dall'organico.
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