Concluso l'esame degli emendamenti al Ddl intercettazioni

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Nel corso della seduta del 22 luglio, la Commissione Giustizia della Camera ha concluso l'esame degli emendamenti presentati al testo del Disegno di legge sulle intercettazioni. Quest'ultimo, trasmesso alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio per i relativi pareri, sarà quindi votato dall'Assemblea della Camera per poi approdare, il prossimo 29 luglio, in Senato per il voto finale. 

Di seguito alcune rilevanti novità introdotte nel testo grazie all'approvazione di alcune delle proposte emendative.

Innanzitutto, le intercettazioni che il giudice riterrà rilevanti in sede di udienza filtro, fissata entro 45 giorni dalla trasmissione degli atti da parte del PM, saranno pubblicabili; in presenza di gravi indizi di reato, per far scattare le registrazioni non sarà più necessaria la prova della colpevolezza dell'intercettato; le multe agli editori sono state annullate in caso di pubblicazione di intercettazioni rilevanti, ridotte nei casi di registrazioni irrilevanti o destinate alla distruzione; introdotta la prorogabilità degli ascolti di 15 giorni in 15 giorni; abolita l’autorizzazione delle Camere per le intercettazioni indirette di parlamentari; ridotte le sanzioni in caso di registrazioni fraudolente; le intercettazioni, per alcuni reati gravi considerati “spia” della criminalità mafiosa, potranno essere disposte anche solo in presenza di “sufficienti indizi di reato”. 

Non passa l'emendamento per il ripristino dell'articolo 13 della Legge Falcone che consentiva di procedere alle registrazioni “facilitate” anche nei casi di criminalità organizzata non mafiosa.
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