Con le carriere separate anche due Csm

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L’occasione per il rilancio del pacchetto di riforme sulla Giustizia – di rango costituzionale ma anche indirizzate al processo penale e civile - è data dalle aperture dell’opposizione e dalla contemporanea constatazione della debolezza della Magistratura, con allusione alla guerra tra le procure di Salerno e Catanzaro. A tale ultimo proposito, il Csm ha avviato ieri le procedure per il trasferimento d’ufficio, per incompatibilità ambientale e funzionale, del procuratore di Salerno, Luigi Apicella, e del procuratore generale di Catanzaro, Enzo Iannelli, dopo gli scontri di questi giorni sugli atti dell’inchiesta Why not del Pm De Magistris. Ed è appunto dalla decisione del Csm che il Governo trae spunto per tornare a spingere sulla riforma. Il Ministero interessato s’avvia, insomma, a presentare misure destinate a stravolgere la fisionomia dell’amministrazione della giustizia. La costituzione di due Csm guida la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, considerata, anche dal ministro Alfano, indispensabile via per restituire coerenza al processo penale. E’ invece progetto solo della maggioranza la possibilità di sopprimere l’obbligatorietà dell’azione penale per lasciare più ampio spazio alle indicazioni dell’Esecutivo su numero e caratteristiche dei reati da perseguire. E’ infine in avanzata fase di allestimento il Ddl che contiene le correzioni al Codice di procedura penale, tra cui misure per rendere più veloci i momenti processuali, senza anche modificare i termini di prescrizione e, invece, puntando a un potenziamento delle indagini difensive, nel segno della parità tra le parti.
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