Con il “Decreto fare” ripristino della mediazione obbligatoria e reclutamento di 400 giudici ausiliari

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Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 15 giugno 2013, ha approvato un Decreto legge, il cosiddetto “Decreto fare”, che, tra le altre importanti misure relative a infrastrutture, impresa, agenda digitale e semplificazione fiscale, interviene con un nutrito pacchetto di novità anche in materia di Giustizia civile.

In particolare, per fare fronte ai problemi di efficienza e lungaggini che da anni attanagliano il processo civile in Italia, il provvedimento del Governo prevede, in primo luogo, il ripristino dello strumento della mediazione obbligatoria per una serie di tipologie di cause, con contenimento dei costi per accedere alla conciliazione e – si legge nel comunicato stampa del Governo - “adeguato coinvolgimento della classe forense”. La nuova mediazione, nel dettaglio, prevede l'esclusione delle controversie per danni da circolazione stradale, l'introduzione della conciliazione prescritta dal giudice nell'area generale dei diritti disponibili; la previsione di un limite temporale della durata della mediazione in 3 mesi.

Il Decreto contempla anche l'istituzione di stage di formazione presso gli uffici giudiziari dei tribunali destinati ai giovani laureati in Giurisprudenza più meritevoli; il reclutamento di 400 giudici non togati per lo smaltimento del contenzioso pendente presso le Corti di Appello; l'istituzione della figura di assistente di studio presso la Corte di cassazione.

Introdotta, per i processi di divisione di beni in comproprietà, anche la possibilità di attribuire la delega a un notaio nominato dal giudice delle operazioni di divisione, quando ci sia accordo tra i comproprietari sulla necessità di divisione del bene.

Le nuove misure, inoltre, al fine di “Contribuire a ricostituire un ambiente d'impresa accogliente per gli investitori nazionali e internazionali fondato sulla certezza del credito”, contemplano la concentrazione esclusiva presso i Tribunali e le Corti di appello di Milano, Roma e Napoli delle cause che coinvolgono gli investitori esteri; la revisione del cosiddetto concordato in bianco finalizzato ad evitare il fallimento.

Altra novità contenuta nel Decreto riguarda il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, per il quale viene prevista la fissazione di prima udienza non oltre 30 giorni e, contestuale decisione, in questa sede, sulla provvisoria esecuzione.
Links Anche in
  • Il Sole 24Ore, 16 giugno 2013, p. 10 - Con 400 giudici ausiliari decise 36.000 cause l'anno – G. Ne
  • Il Sole 24Ore, 16 giugno 2013, p. 10 - Il Governo rilancia la conciliazione – Negri

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