Calcolo dei dipendenti al buio
Pubblicato il 09 gennaio 2007
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La riforma della previdenza complementare prevede la costituzione presso l’Inps di due fondi. Nel fondo definito “residuale” affluiranno le quote di Tfr maturando nelle ipotesi di silenzio-assenzo del lavoratore alla destinazione alla previdenza complementare, nel caso in cui non vi sia un fondo collettivo contrattuale o un diverso accordo aziendale. Nel fondo definito “Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all’articolo 2120 del Codice civile” confluiranno, invece, le quote mensili di trattamento di fine rapporto maturando che i dipendenti delle aziende private che hanno alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o superiore a 50 non hanno destinato alla previdenza complementare. A differenza di quanto avviene in caso di versamento ai fondi pensione, il versamento al Fondo dell’Inps per l’erogazione del Tfr non muta la natura di quest’ultimo, che rimane nella disponibilità del lavoratore sia per la concessione di eventuali anticipazioni che per la liquidazione in caso di cessione del rapporto di lavoro. Entro fine gennaio è atteso il decreto attuativo di tali disposizioni del ministero del Lavoro che dovrà chiarire gli aspetti critici legati al numero dei 50 addetti. Il limite dimensionale dei 49 dipendenti deve essere calcolato considerando la media annuale dei lavoratori occupati in azienda nel 2006. La soglia così determinata varrà per tutto l’anno successivo. Ciò significa che, se nel corso di quell’anno l’azienda scende sotto la soglia o la supera, non cambierà nulla. Per ciò che concerne le risorse del Fondo di gestione del Tfr, esse, dunque, non saranno destinate alla previdenza complementare ma finalizzate al finanziamento degli interventi indicati nell’elenco 1 annesso alla Finanziaria, nei limiti delle risorse accertate trimestralmente.
In un nota l’Inps ricorda che scade mercoledì il termine per pagare i contributi per i lavoratori domestici relativi alla quarta rata 2006 (ottobre-dicembre). Inoltre, l’Istituto previdenziale precisa anche che non vi è alcun obbligo da parte delle famiglie di informare colf, badanti e baby sitter sulla nuova disciplina relativa alla destinazione del Tfr.
- ItaliaOggi, p. 37 – Tfr, le colf possono non decidere – Cirioli
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