Auto, test ammortamenti

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A seguito del Dl 262/06, che ha dimezzato, con effetto dal 1° gennaio 2006, la percentuale di deduzione dei costi delle auto aziendali (prevista dall’articolo 164 del Tuir) dal 50% al 25%, è intervenuta l’agenzia delle Entrate per fornire una duplice interpretazione sull’impatto di questa misura (circolare 1/E/2007).

Nel caso di esercizio in forma individuale la deduzione delle spese e degli altri componenti negativi di costo è limitata ad un solo veicolo, mentre se l’attività è svolta sotto forma di attività semplici o da associazioni, la deducibilità è consentita per un veicolo per ciascun socio o associato.

Rimangono inalterati i limiti massimi di costo fiscalmente riconosciuti su cui poter calcolare la percentuale di deduzione per le autovetture, gli autocaravan e per i motocicli. Nel caso però di “vecchi” veicoli è necessario chiarire come calcolare le quote deducibili di ammortamento. Esistono due opzioni:

- seguire la nuova regola del 25% per il totale ammortizzabile. Dal momento che l’ammortamento dedotto fino al 2005 “copre” integralmente l’importo deducibile, l’intera quota 2006 dovrà essere considerata fiscalmente indeducibile, così come ogni quota ulteriore;

- applicando rigidamente la decorrenza 2006 alla modifica normativa, si potrebbe invece consentire al professionista la deducibilità del 25% dell’ammortamento stanziato nell’anno citato. Proseguendo in tal modo anche nel 2007 si arriverebbe, però, ad un ammortamento complessivo che è pari al 37,5% del totale. L’eccedenza rispetto al 25% si giustificherebbe considerando il fatto che l’ammortamento è iniziato prima del 2006, quando la quota di deducibilità era maggiore.

E’ evidente che questo punto merita ulteriori delucidazioni da parte del Fisco anche perchè la quota dedotta complessivamente a titolo di ammortamento incide sulla percentuale di tassabilità della plusvalenza o di deducibilità della minusvalenza realizzata in sede di cessione (circolare 28/E/2006).

europea ha convocato per domani 29 marzo una conferenza a Bruxelles, alla quale sono invitati esponenti del mondo aziendale e professionale, con lo scopo di “placcare” le varie forme di evasione dell’Imposta sul valore aggiunto. Tra i vari argomenti previsti in agenda, vi è quello di cercare un equilibrio tra la necessità di combattere l’evasione e l’esigenza di non porre obblighi sproporzionati a carico delle imprese.

Sempre domani, 29 marzo, è attesa la presentazione da parte del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti della proposta per il ricalcolo delle imposte dirette attraverso il meccanismo del forfait. Dalla categoria fanno sapere che oltre al calcolo complicato della detrazione Iva pregressa sono aumentati notevolmente anche i costi e gli oneri a carico delle realtà più piccole. Pertanto, si chiede la proroga al 16 aprile per la presentazione della domanda e una rivisitazione delle procedure per i rimborsi.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 28 – Iva auto, commercialisti in pressing

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