Assenze per Covid-19, i CdL spiegano come gestirle
Pubblicato il 17 novembre 2020
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In questi ultimi mesi, coincidenti con l’emergenza sanitaria epidemiologica da Covid-19, grande rilevanza ha assunto la gestione dei dipendenti presenti in azienda che manifestano sintomi ovvero potenzialmente contagiati a seguito di un contatto personale.
Pertanto, con l’approfondimento del 16 novembre 2020, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha riassunto le principali casistiche con cui si stanno confrontando in questo periodo imprese e lavoratori e, a seconda dei casi citati, illustra gli oneri in capo alle une e agli altri.
Assenze per Covid-19, lavoratore con febbre o sintomi
In caso di lavoratori con febbre oltre 37.5° o di altri sintomi influenzali, scaturisce l’obbligo per questi di rimanere al proprio domicilio e di chiamare il medico di famiglia.
Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale misurazione darà esito superiore ai 37,5° non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro.
Qualora, invece, una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, ha l’onere di dichiarare immediatamente il proprio stato di salute al datore di lavoro, al suo responsabile ovvero all'ufficio del personale. In entrambe le situazioni scaturisce la necessità di procedere all’isolamento del lavoratore in un luogo lontano dai colleghi.
Assenze per Covid-19, lavoratore entrato in contatto con persone positive al virus
Nei casi in cui un dipendente fosse consapevole di essere entrato in contatto con persone risultate positive al virus a seguito di test specifico, ha l’onere di segnalarlo all’azienda. In tali casi i lavoratori non dovranno prestare la loro attività ovvero, se presenti in azienda, dovranno essere allontanati dal luogo di lavoro, così da potersi mettere in contatto con il loro medico di famiglia che adotterà, se necessario, rispettivamente i provvedimenti di isolamento o di quarantena.
Assenze per Covid-19, lavoratore entrato in contatto con un caso sospetto
Per quanto concerne i contatti stretti di caso sospetto, la cui positività non è stata confermata da test specifico, da un punto di vista operativo non è previsto alcun intervento. Il lavoratore potrà svolgere normalmente la propria attività con tutte le accortezze necessarie a salvaguardare la propria salute e quella dei suoi colleghi.
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