Approvata la delibera della Cnpadc per adeguare le pensioni dei giovani commercialisti

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Il 7 marzo 2013, i ministeri vigilanti hanno approvato la delibera proposta dalla Cassa dei dottori commercialisti per l’utilizzo, per dieci anni, del 25% della contribuzione integrativa versata dagli iscritti per incrementare il montante per il calcolo delle pensioni o quote di esse, ottenute tramite il metodo contributivo.

La percentuale del 25% risulta corretta dal “coefficiente di equità intergenerazionale” e viene riconosciuta in misura piena per gli iscritti che andranno in pensione con il solo metodo contributivo, mentre risulterà progressivamente ridotta con il crescere della quota di pensione maturata tramite il metodo retributivo. La misura è stata prevista inizialmente per un periodo di 10 anni, con possibilità di essere rinnovata.

Con soddisfazione, dunque, dal lontano 2008 quando vi fu la prima richiesta della Cnpadc ai ministeri vigilanti, si ha oggi il via libera definitivo alla possibilità di utilizzare parte del tesoretto, che annualmente viene accumulato dalla Cassa grazie al contributo integrativo che il professionista riscuote e versa per intero, per adeguare le future pensioni dei giovani commercialisti al costo della vita.
Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 19 - Commercialisti, assegni un po' più alti
  • ItaliaOggi, p. 28 - Un tesoretto per i commercialisti - Marino

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