Approcci innovativi alla risoluzione delle controversie fiscali: analisi dei commercialisti

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Approcci innovativi alla risoluzione delle controversie fiscali: analisi dei commercialisti

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili insieme alla Fondazione nazionale, in data 23 maggio 2024, hanno pubblicato il documento di ricerca Meccanismi di prevenzione e risoluzione amichevole delle controversie (MAP). Profili tecnici e spunti operativi".

Il documento esamina le basi storiche, i principi legali e le tecniche impiegate per gestire e risolvere conflitti (primariamente tramite Accordi preventivi per aziende operanti a livello internazionale e Procedure Amichevoli) con l'intento di ridurre o mitigare la doppia tassazione. Si analizza l'evoluzione di questi strumenti in diversi contesti: globalmente (tramite il Modello OCSE), a livello europeo (attraverso le Direttive UE) e nazionale (leggi locali).

Il testo sottolinea diverse problematiche nell'implementazione pratica di questi metodi, la cui soluzione è essenziale per accrescerne l'efficienza, assicurando la gestione e la risoluzione equa e tempestiva dei conflitti e offre anche considerazioni per chiarire incertezze legate all'applicazione delle procedure discusse.

Controversie: meccanismi di prevenzione e risoluzione amichevole

Il documento di ricerca dei commercialisti specifica gli strumenti utilizzati per prevenire e gestire dispute fiscali internazionali (APA e MAP), promossi da organismi sovranazionali come OCSE e UE, oltre che da autorità nazionali, per affrontare problemi legati alla doppia imposizione e alle interpretazioni discordanti delle leggi fiscali internazionali.

Gli scopi dei sistemi di prevenzione e risoluzione pacifica delle dispute sono molteplici:

  • spingere gli Stati a onorare i loro impegni nei trattati contro la doppia tassazione;
  • permettere alle autorità fiscali degli Stati partecipanti, su iniziativa del contribuente, di raggiungere un'intesa basata sui principi di comunicazione e cooperazione;
  • risolvere le controversie in modo efficiente, rispettando l'integrità del sistema fiscale di ciascuno Stato.

Inoltre, si sottolinea anche l'importanza di:

  • introdurre, potenziare e migliorare continuamente gli strumenti unilaterali, bilaterali e multilaterali di gestione delle dispute per promuovere transazioni e rapporti internazionali;
  • fornire maggiore certezza fiscale ai contribuenti e alle autorità, gestire efficacemente le risorse e i tempi, e combattere la doppia imposizione e l'evasione/elusione fiscale.

I commercialisti suggeriscono, poi, che sarebbe benefico intensificare l'interazione tra le procedure amichevoli (MAP) e gli accordi preventivi (APA).

Propongono, inoltre, di aumentare l'attiva partecipazione dei contribuenti nei processi amichevoli, i quali attualmente assumono un ruolo più passivo, e di migliorare la comunicazione dei risultati degli accordi, inclusi i dettagli tecnici su come viene ricalcolato l'imponibile, dato che attualmente ai contribuenti viene fornito solo l'ammontare finale dell'imponibile rinegoziato.

Per aumentare la certezza per contribuenti e amministrazioni e mantenere la coerenza fiscale attraverso diversi periodi di imposta in situazioni che presentano simili circostanze legali e fattuali, Infine, raccomandano che le varie giurisdizioni collaborino più strettamente nel coordinare le funzioni di controllo e verifica con quelle responsabili delle procedure amichevoli e degli accordi preventivi.

Disciplina OCSE, europea e nazionale per la prevenzione e la risoluzione amichevole delle controversie

Tra gli strumenti per gestire le controversie a livello europeo e globale si includono:

• l'articolo 25 della Convenzione Modello dell'OCSE;

• i regolamenti emessi dall'Unione Europea:

  • convenzione sull'arbitrato 90/436/CEE, relativa alla doppia imposizione su questioni di transfer pricing;
  • direttiva (UE) 2017/1852 del Consiglio, che riguarda i meccanismi di risoluzione delle dispute fiscali nell'UE. In aggiunta agli strumenti di risoluzione delle dispute "bilaterali" (ovvero quelli che richiedono negoziazione e dialogo tra le autorità competenti coinvolte), diversi paesi hanno implementato soluzioni "unilaterali" che permettono ai contribuenti di risolvere o ridurre la doppia imposizione risultante da un incremento del reddito imponibile a seguito di una verifica in uno Stato, con una corrispondente diminuzione del reddito imponibile nello Stato di residenza dell'entità straniera coinvolta.
NOTA BENE: L'articolo 25 della Convenzione Modello contro le doppie imposizioni dell'OCSE (denominata anche "Modello OCSE" o "Convenzione") stabilisce una procedura conciliativa e un processo arbitrale per affrontare questioni interpretative e situazioni di doppia imposizione che gli Stati membri non sono riusciti a risolvere attraverso l'applicazione delle altre clausole della Convenzione.

Anche l'Italia, in linea con le iniziative internazionali e europee, ha sviluppato nuovi strumenti di prevenzione delle controversie e rafforzato quelli esistenti. In particolare, il legislatore nazionale ha istituito:

• gli "Accordi preventivi per le imprese con attività internazionale" secondo l'art. 31-ter del d.P.R. n. 600/1973, sostituendo il precedente sistema di ruling internazionale (art. 8 del d.l. n. 269/2003);

• il meccanismo di "Rettifica in diminuzione del reddito per operazioni tra imprese associate internazionali" come definito nell'art. 31-quater del d.P.R. n. 600/1973.

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