Al via le domande per partecipare al bando “#Conciliamo”, che supporta il welfare aziendale
Pubblicato il 28 novembre 2019
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“#Conciliamo” è il bando, rivolto alle aziende, con cui il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha messo a disposizione 74 milioni di euro per finanziare progetti di conciliazione vita-lavoro, misure di flessibilità e di welfare aziendale volte a sostenere i bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie.
In particolare, le proposte progettuali, incentrate sul welfare aziendale, dovranno prevedere azioni volte a perseguire obiettivi quali la crescita della natalità, il riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne, l’incremento dell’occupazione femminile, il contrasto all’abbandono degli anziani, il supporto della famiglia in presenza di componenti disabili e la tutela della salute.
La scadenza per presentare i progetti, come si evince dall’avviso pubblicato lo scorso 8 novembre, è il 18 dicembre 2019.
L’iniziativa
L’iniziativa in esame era stata in un primo momento diffusa attraverso l’avviso pubblico denominato “#Conciliamo”, emanato dal capo del Dipartimento delle Politiche della Famiglia, in data 26 agosto 2019.
Successivamente, l’avviso in questione è stato sospeso con il provvedimento del 3 ottobre 2019, in attesa di approfondimenti e verifiche in merito all’individuazione dei soggetti titolati a proporre le domande di finanziamento.
Da ultimo, in data novembre 2019, è stato pubblicato un nuovo avviso pubblico, destinato ad una più ampia platea di beneficiari, che dà ufficialmente il via all’iniziativa.
Come emerge dal testo del bando, possono presentare domanda di finanziamento:
- le imprese aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale;
- i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate.
NB! I soggetti di cui sopra possono partecipare anche in forma associata, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI). |
L’ammontare del finanziamento
La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa:
- tra 15.000 e 50.000 euro per le imprese con meno di 10 dipendenti e i cui ricavi, relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro (microimprese). In tal caso, il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 10% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
- tra 30.000 e 100.000 euro per le imprese con meno di 50 dipendenti e i cui ricavi, relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese). In questo caso, il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
- tra 100.000 e 300.000 euro per le imprese con un numero di dipendenti da 50 a 250 unità e i cui ricavi, relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta;
- tra 250.000 e 1.500.000 euro per le imprese con più di 250 dipendenti e i cui ricavi, relativi all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.
NB! Il finanziamento pubblico è erogato a valere sulle risorse del Fondo per le politiche della famiglia stanziate per l’esercizio finanziario 2019. |
Le caratteristiche dei progetti e i destinatari
Come anticipato, le proposte progettuali devono prevedere azioni, nel contesto dell’ambiente di lavoro e nella relativa organizzazione, che perseguano uno o più dei seguenti obiettivi tesi al miglioramento delle condizioni di conciliazione dei tempi di lavoro con quelli dedicati alle cure della famiglia:
- crescita della natalità;
- riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne;
- incremento dell’occupazione femminile;
- contrasto dell’abbandono degli anziani;
- supporto della famiglia in presenza di componenti disabili;
- tutela della salute.
I destinatari delle azioni progettuali sono le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e determinato, anche in part time, del soggetto proponente sia in forma singola che associata, inclusi i dirigenti.
Sono altresì ricompresi tra i destinatari, alle medesime condizioni, i soci lavoratori e le socie lavoratrici di società cooperative, le lavoratrici ed i lavoratori in somministrazione nonché i soggetti titolari di un rapporto di collaborazione purché la natura e le modalità di esecuzione del rapporto siano compatibili con la tipologia e con la durata dell’azione proposta con la domanda di finanziamento.
Le modalità di presentazione della domanda
Per accedere al finanziamento occorre presentare via Pec all’indirizzo conciliamo@pec.governo.it, entro le ore 12:00 del 18 dicembre 2019, la domanda unitamente alla seguente documentazione:
- il piano finanziario redatto utilizzando la specifica modulistica – Modello n. 2;
- patto di integrità presentato e sottoscritto digitalmente dal legale rappresentante – Modello 3;
- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
- copia dell’atto costitutivo o dello statuto del proponente;
- una relazione sulle attività in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro svolte negli ultimi due anni dal soggetto proponente ovvero una dichiarazione di non aver mai intrapreso azioni di welfare;
- il bilancio dell’ultimo esercizio finanziario concluso antecedentemente alla presentazione della domanda di finanziamento.
NB! A pena di esclusione, non possono essere presentate più domande di finanziamento dallo stesso soggetto individuale. Il Dipartimento per le politiche della famiglia, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della documentazione sopra descritta, trasmette tramite PEC ai proponenti dei progetti ammessi al finanziamento una convenzione che disciplina i rapporti reciproci in relazione alla realizzazione del progetto e all’erogazione del contributo nonché alla rendicontazione del progetto. Successivamente, i soggetti ammessi a finanziamento sono tenuti, pena la revoca del finanziamento e la risoluzione della convenzione, ad avviare le attività progettuali entro 30 giorni successivi alla sottoscrizione della stessa e a rispettare le tempistiche ivi indicate. |
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