Accertamento della disabilità: sperimentazione Inps 2025

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Accertamento della disabilità: sperimentazione Inps 2025

Reso noto dall’Inps, con il messaggio n. 4465 del 27 dicembre 2024, l’avvio della sperimentazione dal 1° gennaio 2025, nelle province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, delle nuove modalità di accertamento della condizione di disabilità introdotte dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62.

Il decreto ha infatti introdotto una profonda riforma dei criteri e delle modalità di accertamento della condizione di disabilità, prevedendo una "valutazione di base" affidata in via esclusiva all'Inps su tutto il territorio nazionale a partire dal 1° gennaio 2026.

Uno degli obiettivi principali della riforma è garantire un maggiore livello di inclusività, assicurando che i criteri adottati siano allineati agli standard internazionali, come quelli dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Inoltre, la riforma mira a migliorare l’efficienza amministrativa, riducendo i tempi necessari per completare il processo di riconoscimento della disabilità e introducendo strumenti digitali avanzati per semplificare la comunicazione tra cittadini, medici certificatori e amministrazioni coinvolte. L’impatto atteso è un sistema più equo e accessibile, capace di rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

La fase di sperimentazione

Per garantire una transizione graduale e verificare l’efficacia delle nuove disposizioni, il decreto legislativo ha previsto dunque una fase di sperimentazione che avrà luogo, come accennato, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 in nove province italiane: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.

Questi territori sono stati scelti per rappresentare una diversificazione geografica e socio-economica che consenta di testare la validità del nuovo sistema in contesti differenti.

Durante la sperimentazione, saranno raccolti dati utili per valutare l’efficacia delle procedure introdotte e per apportare eventuali modifiche o integrazioni prima dell’implementazione a livello nazionale. Questo approccio graduale mira a minimizzare i rischi legati a una riforma così complessa, consentendo di identificare criticità e ottimizzare i processi. La sperimentazione, dunque, non è solo un test tecnico, ma anche un’opportunità per coinvolgere attivamente i professionisti sanitari, le associazioni di categoria e i cittadini, raccogliendo feedback fondamentali per migliorare il sistema.

Ruolo dell’Inps

L’Istituto svolgerà un ruolo centrale nella fase di sperimentazione e nella futura gestione del sistema di accertamento della disabilità: in particolare, l’Inps è incaricato della "valutazione di base", un nuovo processo che centralizza le competenze e garantisce una maggiore uniformità nell’applicazione dei criteri diagnostici.

Questa valutazione sarà condotta utilizzando il certificato medico introduttivo, documento digitale che rappresenta l’unico strumento necessario per avviare la procedura di accertamento.

Il regolamento che disciplinerà in dettaglio le modalità della sperimentazione è attualmente in fase di definizione e sarà adottato su iniziativa del ministro della salute, in collaborazione con quello del lavoro e delle politiche sociali e con l’autorità politica delegata in materia di disabilità. In attesa della pubblicazione, l’Inps sta già comunque predisponendo le infrastrutture tecniche e organizzative necessarie per garantire il successo della fase sperimentale.

Certificato medico introduttivo: novità

Il certificato medico introduttivo rappresenta il primo passo per avviare il nuovo processo di accertamento della disabilità introdotto dal decreto legislativo.

Questo documento è stato concepito per semplificare e uniformare le procedure, diventando l’unico requisito per avviare il procedimento di valutazione.

La trasmissione del certificato avviene esclusivamente in modalità telematica, attraverso il fascicolo sanitario elettronico (FSE), garantendo così un accesso centralizzato e sicuro alle informazioni del cittadino.

Il certificato include una serie di dati indispensabili per la corretta valutazione della condizione di disabilità.

  • Dati anagrafici completi del richiedente, inclusi codice fiscale, cittadinanza e domicilio.
  • Diagnosi dettagliata, redatta secondo il sistema di classificazione ICD (International Classification of Diseases), che specifica il decorso e la prognosi.
  • Documentazione diagnostica obbligatoria, necessaria per supportare la diagnosi e certificare le condizioni di salute del richiedente.
  • Segnalazioni particolari, come la necessità di visite domiciliari in caso di intrasportabilità o l’indicazione di patologie neoplastiche, rare o altre condizioni rilevanti.
  • Informazioni legali, come dati di eventuali tutori o curatori.

Una volta compilato, il certificato deve essere firmato digitalmente dal medico certificatore e trasmesso all’Inps.

L’interessato riceverà una ricevuta di trasmissione, che deve essere firmata e conservata come prova di avvenuta presentazione. Inoltre, il certificato può essere integrato con ulteriori documenti medici fino a sette giorni prima della visita programmata, offrendo flessibilità e completezza nella preparazione della documentazione.

Profilazione dei medici certificatori

Per garantire la qualità e l’affidabilità del processo, il legislatore ha definito con precisione i requisiti necessari per i medici certificatori, i professionisti incaricati di redigere e trasmettere il certificato medico introduttivo.

  • Medici in servizio presso strutture pubbliche, come aziende sanitarie locali, ospedali e centri di diagnosi per malattie rare.
  • Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
  • Specialisti ambulatoriali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
  • Medici liberi professionisti e in quiescenza iscritti all’albo.
  • Medici operanti in strutture private accreditate.

Per essere abilitati alla compilazione del certificato, i medici devono dimostrare di possedere una formazione specifica in ambiti fondamentali per il riconoscimento della disabilità.

Questa formazione, gestita nell’ambito del programma Educazione Continua in Medicina (ECM), include:

  • conoscenze sulle classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS);
  • competenze in accertamenti sanitari di base e prestazioni assistenziali;
  • capacità di promuovere una valutazione basata su criteri medici aggiornati e condivisi.

L’Inps, in collaborazione con il Ministero della Salute, è responsabile di verificare il rispetto dei requisiti richiesti, assicurando che i medici certificatori siano qualificati per garantire un processo di valutazione accurato e conforme alla normativa.

Convocazione e valutazione

Dopo la trasmissione del certificato medico introduttivo, l’Inps provvede a organizzare la fase di valutazione di base. Il cittadino viene convocato per una visita tramite una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno; la convocazione può essere consultata anche online attraverso il portale della disabilità sul sito dell’Istituto, offrendo un ulteriore strumento di accesso e verifica per il cittadino.

Durante la visita, la condizione di disabilità viene valutata da un’équipe medica specializzata, che esamina la documentazione presentata e, se necessario, richiede ulteriori informazioni. In caso di impossibilità a partecipare alla visita per motivi documentati, è possibile richiedere una nuova data di convocazione, garantendo così la flessibilità necessaria per affrontare eventuali imprevisti.

Unità di valutazione di base

Le Unità di Valutazione di Base (UVB), nucleo operativo centrale nel processo di accertamento della disabilità, sono composte da diverse figure professionali per garantire un approccio completo e approfondito alla valutazione.

Per i soggetti adulti, la composizione è progettata per includere professionisti con competenze adeguate alle patologie e condizioni prevalenti nella popolazione adulta.

Nei casi di minori, invece, le UVB includono un medico con specializzazione in pediatria o neuropsichiatria infantile. Inoltre, è garantita la presenza di esperti in aree affini alle condizioni di salute dei minori, come specificato dal decreto.

La partecipazione minima richiesta per validare la valutazione è di almeno tre componenti, includendo sempre il presidente, che deve essere un medico dell’INPS. In caso di parità di voti, il presidente ha facoltà di voto doppio per dirimere eventuali controversie.

Procedura di valutazione e tempi di conclusione

La procedura di valutazione da parte delle UVB si basa su un unico processo accertativo, volto a determinare la condizione di disabilità e a stabilire il livello di sostegno necessario. Questo procedimento è unico e integrato, includendo diversi aspetti della disabilità, quali invalidità civile, cecità, sordità e inclusione scolastica per i minori.

I termini di conclusione della valutazione variano in base alla gravità e alla tipologia del caso:

  • 15 giorni per le valutazioni di patologie oncologiche.
  • 30 giorni per i soggetti minori.
  • 90 giorni per tutte le altre situazioni.

Durante il processo, le UVB possono richiedere ulteriori documentazioni integrative al fine di approfondire l’analisi o, qualora emergano ostacoli alla conclusione positiva dell’istanza, per riconoscere un livello di sostegno maggiore. In questi casi, i termini di conclusione vengono sospesi per 60 giorni, prorogabili su richiesta dell’interessato per ulteriori 60 giorni.

La valutazione può essere effettuata anche in assenza delle integrazioni richieste, basandosi esclusivamente sulla documentazione già disponibile. Al termine del processo, viene emesso un certificato unico attestante la condizione di disabilità, che integra tutte le informazioni e gli accertamenti previsti dalla normativa. Questo certificato è trasmesso al fascicolo sanitario elettronico (FSE) del cittadino e notificato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Trasmissione dei dati

Una volta completato il processo di valutazione e trasmesso il certificato medico introduttivo, il cittadino può procedere con la comunicazione dei dati socio-economici all’INPS. Questo passaggio è fondamentale per l’eventuale erogazione di prestazioni economiche legate alla condizione di disabilità, poiché consente di accelerare i tempi di riconoscimento e pagamento.

La comunicazione deve essere effettuata attraverso il portale della disabilità, accessibile tramite identità digitale (SPID di livello 2, CIE 3.0, CNS o eIDAS). In alternativa, il cittadino può avvalersi dell’assistenza di patronati o associazioni di categoria per completare la procedura.

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