Abuso di diritto: le tutele del contribuente

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Le recenti pronunce di Cassazione e Commissioni tributarie hanno evidenziato il favore dei giudici verso il Fisco che ricorre all’abuso di diritto a sostegno degli accertamenti. Alla luce del frequente utilizzo di tale strumento, alternativo a quelli antielusivi tipizzati, il contribuente dovrà considerare di porre in atto le contromisure del caso, anche se in sostanza se ne intravedono poche. Infatti, rispetto all’accertamento antielusivo, nel ricorrere all’abuso del diritto il Fisco non è tenuto né a valutare preventivamente all’emissione dell’avviso di accertamento le deduzioni del contribuente, né a non iscrivere a ruolo la metà delle maggiori imposte in caso di contenzioso. Il fisco dovrà solo provare che l’accertato è realmente entrato in possesso delle somme contestate.

Non rimane che consigliare al contribuente, che tra le poche tutele ha il nuovo articolo 101 del codice di procedura civile che gli dà in caso di rilevazione da parte del giudice tra i 20 e i 40 giorni per il deposito in cancelleria delle osservazioni di merito, di far emergere con atti ufficiali predisposti prima dell’eventuale controllo le legittime motivazioni che lo hanno spinto a compiere l’operazione che potrebbe essere ritenuta elusiva.
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