24 agosto 2011: entra in vigore la mini-riforma della previdenza dei professionisti
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 24 agosto 2011
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La cosiddetta legge “Lo Presti” - la n. 133/2011, pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 184 del 9 agosto scorso - che permette agli enti di previdenza privatizzati dei professionisti di incrementare fino al 5% il contributo integrativo, che è possibile fatturare caricandolo sulla parcella del cliente, entra in vigore.
Grazie a questa nuova facoltà riconosciuta alle casse privatizzate, è consentito alle categorie professionali di accantonare una cifra più congrua in vista dell'andata in pensione. Infatti, scegliendo la via del rincaro, i professionisti potranno aumentare il proprio montante contributivo individuale, che misura l'importo della pensione. Si tratta, però, di un miglioramento limitato che a termine del percorso lavorativo porterà ad una crescita moderata della pensione.
I maggiori beneficiari della nuova misura dovrebbero essere soprattutto i giovani, che hanno intrapreso da pochi anni l'attività o stanno per iniziare il loro percorso. Il passaggio dal sistema pensionistico retributivo (calcolato in base all'ultimo stipendio percepito, o sulle entrate mensilmente ripartite) a quello contributivo (relativo all'entità dei versamenti) rappresenta un limite per chi ha meno di 40 anni e non riesce ormai ad accantonare cifre cospicue, anche a causa della crisi economico/finanziaria.
Con la legge in oggetto – il cui primo firmatario è stato appunto il deputato Antonio Lo Presti – si è voluto aiutare in primo luogo le nuove leve professionali, innalzando fino al 5% la somma che viene interamente pagata dal committente.
Le novità apportate dalla legge n. 133/2011 sono principalmente due:
- con riferimento al contributo integrativo dovuto dagli iscritti alle casse privatizzate e oggi fissato indistintamente nella misura del 2%, si stabilisce che esso “non può essere inferiore al 2% e superiore al 5% del fatturato lordo” ed è “riscosso direttamente dall'iscritto medesimo all'atto del pagamento, previa evidenziazione del relativo importo nella fattura”;
- per migliorare i trattamenti pensionistici dei professionisti è riconosciuta la facoltà di destinare parte del contributo integrativo all'incremento dei montanti individuali, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, garantendo l'equilibrio economico, patrimoniale e finanziario delle casse previdenziali, previa delibera degli organismi competenti.
- ItaliaOggi, p. 34 - L'integrativo sale, la pensione no - Cirioli
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