Sul Tfr la rilevazione è mensile

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Con la riforma della previdenza complementare, si è operata una vera e propria riforma in termini di rappresentazione del Trattamento di fine rapporto nel bilancio, con notevoli ripercussioni sulle abitudini contabili delle imprese. Il Dlgs n. 252/05 e la legge n. 296/06 hanno imposto la rilevazione mensile del Tfr alle imprese che sono obbligate ad effettuare periodicamente il versamento alla previdenza complementare e al fondo di tesoreria Inps. Variazioni sono ravvisabili nelle modalità di compilazioni dei conti di bilancio. Nel conto economico redatto seguendo le disposizioni del Codice civile, l’imputazione riguarda sempre la voce B9 c), mentre eventuali accantonamenti a fondi di previdenza integrativa, diversi dal Tfr, confluiscono nella lettera d). Nello stato patrimoniale, la voce C) del passivo, relativa appunto al Tfr, non è più interessata dagli accantonamenti che sono versati ogni mese ai fondi di previdenza o al fondo di tesoreria dell’Inps. In questo modo verrà contabilizzato un debito a breve termine nella voce D14 “altri debiti”, oppure nella voce D 13 “debiti verso istituti previdenziali e di sicurezza sociale”, che verrà periodicamente annullato al momento del versamento. Il tutto non senza negative ripercussioni sugli indici finanziari, in quanto il debito da medio-lungo termine diventa debito a breve termine.
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