Spazio alle Onlus straniere
Pubblicato il 27 giugno 2006
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Non v’è alcuna preclusione assoluta, recita la circolare 24/E di ieri, al riconoscimento della qualifica di Onlus per gli enti di diritto straniero. Una prima rigida distinzione tra enti italiani e enti stranieri – frutto dell’interpretazione fornita con circolare numero 168 del 1998 – viene dunque superata, soprattutto a seguito dell’avvio d’una procedura d’infrazione ad opera della Commissione europea. Ora l’agenzia fiscale spiega che l’affermazione utilizzata in quel precedente di prassi – ossia: “i requisiti necessari per la qualificazione di un soggetto nell’ambito delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale non consentono di ricomprendere in tale tipologia soggettiva gli enti non residenti, ciò anche in assenza di un’espressa esclusione normativa in tal senso” – non deve intendersi come divieto assoluto, anzi: “ricorrendo tutti i requisiti nulla osta al riconoscimento della qualifica di Onlus in favore degli enti residenti all’estero e, quindi, alla possibilità che gli stessi siano ammessi a beneficiare del relativo regime agevolativo”.
C’è tempo fino al 30 giugno per spedire con raccomandata a/r la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con cui s’attesta la persistenza dei requisiti previsti dalla legge per l’iscrizione all’elenco degli enti non profit ammessi alla ripartizione del cinque per mille dell’Irpef, pena l’esclusione dalla ripartizione.
- ItaliaOggi, p. 32 – Qualifica di onlus per i non residenti – Rivetti
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