Rivalutazioni e Ias le “spine” di Unico

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Anche quest’anno, puntualmente, con l’inizio di maggio parte la stagione delle dichiarazioni, che vede coinvolti una folta schiera di contribuenti e imprese. La prima data in calendario è quella del versamento del 20 giugno. Per il calcolo delle imposte dell’esercizio 2005 si evidenziano una serie di novità rilevanti, scaturite dai provvedimenti collegati alla Finanziaria 2006 e al decreto sugli Ias n. 38/05, anche se in verità pochi sono stati i chiarimenti ufficiali, soprattutto con riferimento alle due più importanti disposizioni che hanno interessato la disciplina delle imprese: rivalutazione e neutralità delle conversioni valutarie. Con riguardo agli studi di settore, sono ancora numerose le zone di incertezza legate al modello 2006 per le società di capitali, anche se il relativo quadro normativo ha cominciato a delinearsi proprio nelle ultime ore. Molti interrogativi hanno riguardato poi la possibilità di prorogare a giugno l’approvazione dei bilanci 2005 - in attesa dei chiarimenti sulle novità fiscali - anche se la riforma societaria ha circoscritto l’utilizzo del maggior termine di 180 giorni alle società che redigono il bilancio consolidato o, mancando questo adempimento, alla presenza di ragioni  legate alla struttura e all’oggetto dell’impresa, che difficilmente sembrano potersi ricondurre all’assenza di circolari esplicative.    

Tra le novità della dichiarazione dei redditi delle società rientrano anche le erogazioni liberali, le cui modifiche più significative sono state introdotte con il cosiddetto “Dl competitività”. In particolare, è stato previsto che le liberalità in denaro o in natura erogate da enti soggetti all’Ires in favore di Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e associazioni riconosciute aventi ad oggetto la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico o paesaggistico o lo svolgimento di attività di ricerca scientifica etc, sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogante nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e, comunque, nella misura massima di 70.000 euro annui. Con Unico 2006 le imprese che si trovano nelle aree svantaggiate sperimentano, inoltre, l’utilizzo della nuova deduzione Irap per gli incrementi occupazionali. Si tratta però di un beneficio limitato dato che i soggetti che hanno diritto a una maggiorazione della deduzione devono fare i conti con i vincoli Ue in materia di aiuti di Stato, che di fatto potrebbero attenuare la portata del beneficio.

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