Riforma professionale forense: conclusi i lavori in commissione Giustizia

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La commissione Giustizia del Senato ha terminato l'esame dei 270 emendamenti presentati al testo di riforma della professione forense. Dopo il voto conclusivo della commissione, previsto per il 19 novembre, il testo dovrebbe approdare in aula entro l'inizio di dicembre, per il suo varo definitivo.

Il provvedimento non ha subito molte modifiche rispetto all'iniziale testo unificato messo a punto dall'Avvocatura,  per come poi rivisto e corretto dal comitato ristretto della commissione:

- in primo luogo viene sancito il ritorno alle tariffe minime inderogabili con possibilità di deroga sui massimi; ripristinato anche il divieto del patto di quota lite;

- in materia di consulenza stragiudiziale, sono state mantenute le esclusive di assistenza negli arbitrati rituali ma non quelle legate all'assistenza nei procedimenti di conciliazione e alla consulenza legale; in particolare, i giuristi di impresa ed i commercialisti potranno continuare a svolgere consulenza stragiuidiziale. Limiti per le associazioni di categorie;

- previsto il riconoscimento della specializzazione per i legali che abbiano seguito un particolare percorso di formazione e siano iscritti all'albo da almeno 4 anni;

- rimane la possibilità di costituire società multidisciplinari tra avvocati ma è fatto divieto di istituire società di capitali;

- modificato il sistema di accesso alla professione: l'esame sarà composto da una prova anziché tre e gli iscritti all'albo dovranno svolgere l'attività in modo continuativo (espunta la norma che escludeva dall'iscrizione all'albo ai professionisti che avessero compiuto i cinquant'anni e coloro che avessero superato l'esame di abilitazione nei cinque anni precedenti);

- prevista l'assicurazione obbligatoria degli avvocati per i danni che possono arrecare ai propri clienti.

I rappresentanti dell'Avvocatura si dicono soddisfatti dell'operato della commissione Giustizia; in particolare, Guido Alpa, presidente del Cnf, sottolinea la trasversalità di questa riforma che contribuirebbe ad imprimere alla categoria forense “una maggiore assunzione di responsabilità e maggior rigore”. Positivo anche Maurizio de Tilla, presidente dell'Oua, il quale evidenzia, tuttavia, che un ulteriore miglioramento si sarebbe avuto con la previsione del numero chiuso all'università.

Critiche nei confronti del documento giungono da parte di Confindustria secondo cui la riforma messa a punto dalla commissione Giustizia conterrebbe disposizioni contrarie alle leggi del libero mercato.
Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 37 – La riforma forense arriva in aula – Pacelli
  • Il Sole 24 Ore, p. 7 – Per Confindustria è un salto nel passato – A. Gal.

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