Più vigilanza sulla correttezza nel commercio
Autore: eDotto
Pubblicato il 03 maggio 2009
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In materia di pratiche commerciali scorrette, perché possa dirsi integrato un illecito è necessario che la pratica produca uno sviamento del comportamento economico del consumatore. Come ha recentemente spiegato il Tar del Lazio, infatti, l'elemento della correttezza e quello del pregiudizio economico sono legati da un nesso di implicazione causale in quanto la scorrettezza deve consistere in un antecedente logico necessario a fronte delle scelte del consumatore. Il legislatore ha inteso raccordare le norme in materia con la disciplina contenuta in tema di concorrenza sleale in modo da innalzare la correttezza professionale a modello di comportamento relativo alle relazioni del mercato sia che queste si svolgano tra concorrenti, sia che intercorrano tra professionisti e consumatori. Nel definire l'onere della diligenza si può dunque fare riferimento, con dovuti adattamenti, agli indirizzi interpretativi formatisi in ordine alla corrispondente nozione di correttezza professionale. Sempre il Tar del Lazio, in proposito, ha affermato la mobilità dei contorni della nozione di diligenza sostenendo che l'adempimento di tale obbligo vada valutato non alla stregua di criteri rigidi e predeterminati ma tenendo conto delle cautele e degli accorgimenti suggeriti dalle circostanze concrete.
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