Più alto il tasso di dilazione
Pubblicato il 15 marzo 2007
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Il tasso di differimento e dilazione, così come pure le aliquote di calcolo delle somme aggiuntive, da ieri, 14 marzo 2007, sono più cari. A precisarlo è l’Inps nella circolare n. 59/2007, in cui si legge che a seguito dell’innalzamento del Tur – fissato nella misura del 3,75% dalla Banca centrale Ue – il suddetto tasso di differimento e dilazione per il pagamento rateale di debiti contributivi e accessori si porta al 9,75% (Tur del 3,75% più maggiorazione di sei punti come stabilito dall’articolo 3, comma 4, della legge n. 402/96), da applicare alle rateazioni concesse dal 14 marzo 2007 e alla contribuzione relativa a marzo 2007 nei casi di differimento. In corrispondenza alla nuova misura del tasso degli interessi di dilazione si verifica, anche, un adeguamento dell’aliquota di calcolo delle somme aggiuntive, che sale:
- al 9,25% annuo per il ritardato pagamento delle inadempienze contributive spontaneamente denunciate e per le inadempienze dovute a incertezze connesse a contrastanti orientamenti giurisprudenziali o amministrativi;
- al 30% annuo per il mancato pagamento dei contributi accertati dall’ente, denunciati dagli interessati oltre un anno dalla scadenza, oppure denunciati entro l’anno ma non pagati nei 30 giorni successivi;
- per le procedure concorsuali il riferimento al prime rate deve intendersi sostituito da quello al Tur (ora al 3,75%).
- ItaliaOggi, p. 36 – Debiti contributivi più salati – Leonardi
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