“Pex” a misura di ristrutturazioni

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Il riflesso delle operazioni straordinarie di impresa sul regime di esenzione delle plusvalenze è tra gli aspetti di maggiore rilievo nella disciplina della Participation exemption. Occorre, cioè, verificare come le operazioni di fusione, scissione, conferimento producano effetti in ordine ai requisiti che permettono di godere del vantaggio dell’esenzione, ovvero: ininterrotto possesso per 18 mesi (holding period); iscrizione tra le immobilizzazioni; commercialità della società partecipata; residenza in un Paese non black list. Le operazioni straordinarie possono, infatti, produrre scambi o formazione di partecipazioni per le quali si debba stabilire la sussistenza dei requisiti sopra richiamati. Ad esempio: la fusione configura un’eredità del periodo di possesso ai fini della verifica del minimum holding period, dunque il possesso della partecipazione rilevante anche ai fini specifici della “Pex” non ricomincia ex novo con il sopravvenire della fusione. Medesime le conclusioni in riferimento ai soci della società incorporata o scissa le cui partecipazioni vengono annullate e sostituite da quelle dell’incorporata o beneficiaria. L’impostazione è confermata dalla circolare agenziale n. 36/2004, che per l’approfondimento sul tema, va letta con la successiva circolare Assonime n. 38 del 6 luglio 2005. 

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