Per il presidente Oua de Tilla "favorire un’azione comune che possa garantire al Paese integrità morale e trasparenza". Reazione a Confindustria

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In un comunicato stampa diffuso dall’Oua il 25 luglio 2011, il duro intervento del Presidente de Tilla. Afferma: «Invece che contrastare ingiustificatamente la riforma dell’ordinamento forense, schierandosi così contro gli avvocati – attacca de Tilla - la Confindustria farebbe meglio ad esortare le imprese a denunciare e sottrarsi con maggiore frequenza alle pretese di pagamento di tangenti da parte di politici e funzionari pubblici».

Ancora: «L’esercizio dell’impresa e il lavoro quotidiano del professionista – continua - senza burocrazia e senza corruzione, possono esplicarsi con maggiore produttività e nel segno della qualità delle prestazioni. Tutto il sistema così funzionerebbe meglio, recuperando quella competitività più volte auspicata da tutti».

Infine: «La corruzione – conclude - costituisce una delle peggiori piaghe del nostro Paese che va combattuta unitariamente da tutte le componenti lavorative italiane: imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti e autonomi. Sotto questo profilo l’Organismo Unitario dell’Avvocatura si dichiara disponibile ad assumere forti iniziative per favorire un’azione comune che possa garantire al Paese integrità morale e trasparenza».
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