Pagamenti con Pos e adeguata verifica
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 11 luglio 2014
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Le norme antiriciclaggio sull'adeguata verifica devono essere conciliate, da parte dei professionisti che ne siano obbligati, con le nuove disposizioni concernenti i pagamenti a mezzo di Pos.
A titolo esemplificativo, si segnala che nelle ipotesi in cui il cliente chieda di utilizzare il Pos frazionando il pagamento in tranche, è possibile che quest'ultimo proceda versando un acconto anche in contanti, sempre che non superi le mille euro. Il saldo, tuttavia, dovrà avvenire con Pos o assegno o bonifico.
Ed infatti, trattandosi della medesima operazione, consulenza o rapporto continuativo, si deve evitare che il versamento da parte del cliente di altro contante porti al cumulo considerato all'articolo 49, comma 1, del Decreto legislativo n. 231/2007.
Il professionista sarà poi tenuto ad una adeguata verifica anche nelle ipotesi in cui il cliente intenda far transitare sul conto del primo dei soldi che debba, ad esempio, consegnare a una controparte o comunque relativi ad altro debito pecuniario.
In questo caso, si rientrerebbe nella fattispecie di cui all'articolo 12, comma 1, lettera c), numero 2, del Decreto antiriciclaggio.
- Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 32 - L'obbligo di Pos non elimina l'adeguata verifica - Razzante
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