Nuove norme sulle elezioni forensi in Gazzetta

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E’ stata pubblicata in Gazzetta ufficiale – n. 168 del 20 luglio 2017 – la Legge n. 113 del 12 luglio 2017 contenete le nuove disposizioni sulle elezioni dei componenti dei Consigli degli Ordini forensi, dopo l’intervenuta bocciatura, si sovviene – da parte del Consiglio di Stato con sentenza n. 3414 del 28 luglio 2016 – delle precedenti regole di cui al D.m. giustizia n. 170/2014. Regole che non garantivano, a detta dei Giudici amministrativi, il rispetto delle minoranze e delle quote di genere.

Il nuovo testo di legge, approvato in via definitiva dalla Camera il 22 giugno 2017, “ripara” alle anomalie ripetutamente segnalate, attraverso un sistema di voto che consente ad ogni elettore di indicare un numero di candidati che non vada oltre i due terzi dei consiglieri da eleggere, assicurando così la tutela del genere meno rappresentato.

Tabella “chiarificatrice”

Per chiarire eventuali dubbi, alla Legge è allegata una tabella suddivisa in quattro colonne, con l’indicazione del numero complessivo di consiglieri, il corrispondente numero massimo di preferenze, il numero massimo di preferenze per genere ed il numero minimo di preferenze per genere, nel caso in cui siano state espresse tutte le preferenze possibili.

Disposizioni transitorie

Ed ancora, nel Testo sono riportate disposizioni al fine di guidare gli Ordini nella fase transitoria. Per cui i Consigli che non si sono rinnovati con le “vecchie” regole, possono deliberare le elezioni entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore della presente Legge. Invece, i Consigli le cui elezioni sono state annullate in via definitiva in quanto “viziate” dalle vecchie criticità, hanno sempre tempo 45 giorni per indire nuove votazioni, dalla data di entrata in vigore della norma o dalla data del passaggio in giudicato della sentenza di annullamento, se successiva.

In sede di prima applicazione, la scadenza dei Consigli è comunque fissata al 31 dicembre del 2018. La Legge fa in ogni caso salvi gli atti compiuti dai Consigli rimasti in carica e non rinnovati a causa del mancato svolgimento delle elezioni del 2015.