Nel “Csm” dei Tar più peso alla politica
Pubblicato il 04 febbraio 2009
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Il Governo intende presentare un emendamento al decreto milleproroghe, ora all'esame del Senato, che modifica la composizione dell'organo di autogoverno di Consiglio di stato e Tar. La proposta è di portare da quattro a sei il numero dei componenti laici dell'organo, e di spostare di 45 giorni la scadenza dell'attuale Consiglio. I giudici amministrativi si dicono critici nei confronti di questo progetto in quanto verrebbero alterati gli equilibri del Collegio ora formato da sei magistrati del Tar, quattro del Consiglio e quattro laici. Per Roberto Pupilella, giudice del Tar e attuale segretario del Consiglio di presidenza, il rischio è che, su questioni delicate come l'organizzazione dei tribunali, procedimenti disciplinari e progressioni di carriera, aumenti l'influenza del potere politico.
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