Manovra: il commento delle professioni sul responso del Garante

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Risponde ai rilievi dell’Antitrust sulla Manovra di Ferragosto la presidente del Cup, Marina Calderone. Lo fa attraverso un’intervista, rilasciata al Sole 24 Ore, in cui spiega il disaccordo con i “consigli” del Garante per la concorrenza e il mercato, Catricalà, per migliorare la riforma delle professioni.

Nello specifico, se pure il giudizio generale sulla manovra è positivo, per la parte che riguarda i professionisti il Garante obietta che:

- servirebbe la cancellazione del riferimento sul tariffario come parametro, in quanto rappresenterebbe un passo indietro, rispetto al decreto Bersani, alla liberalizzazione del mercato dei servizi professionali, per l’idea che possa legittimare il conformarsi ai minimi stabiliti e che possa avallare un’intesa informale ad attenersi alle soglie;

- dovrebbe essere previsto che l’esame di Stato possa essere sostenuto insieme a quello di laurea;

- il tirocinio andrebbe abbreviato.

Sullo stralcio del riferimento alle società professionali il Garante ricorda: “il decreto Bersani, nel 2006, ha già stabilito che non vi sono ostacoli all’esercizio in forma societaria.... chi impedisce a un avvocato e a un commercialista di costituirsi in Srl?”.

Relativamente a ciò la presidente del Cup sostiene che “Sulle professioni il dl non va cambiato”, poiché rappresenta un punto di partenza per allineare diritti e doveri di professionisti e Ordini tenendo conto delle diverse sensibilità di diversi settori professionali: “secondo me – afferma la Calderone – ... sancisce bene la libertà economica ma anche la specificità”. E spiega che “ai giovani serve professionalità, rigore e una struttura societaria che consenta alle competenze di emergere e non ai capitali. I giovani professionisti devono potersi organizzare e non essere schiacciati dalla concorrenza e dai prezzi imposti da chi già detiene il potere economico e vuole appropriarsi del business dei servizi professionali”.

Anche dal Consiglio nazionale forense l’appunto che le professioni non sono equiparabili alle attività d’impresa e la regolazione delle tariffe dovrebbe seguire gli standard dell’Unione europea.
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