Le categorie chiedono modifiche
Pubblicato il 01 marzo 2007
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Una maggiore spinta propulsiva alle modifiche intervenute sulla legislazione fallimentare come circoscritta dal dlgs 5/2006 viene dall’asse tra professionisti economici, sindacati confederali, rappresentanze di artigiani, commercianti e consumatori, che opereranno per rendere le procedure concorsuali “più efficienti e chiare”, sostengono Francesco Serao - consigliere nazionale dei dottori commercialisti - e Francesco Distefano - vicepresidente del Consiglio nazionale dei ragionieri. Una loro proposta di emendamento è rivolta all’articolo 1: viene proposto l’abbassamento delle soglie attualmente in vigore e si chiede l’introduzione di un requisito dimensionale per il personale impiegato, nonché la specificazione che tutte le Spa non siano considerate piccoli imprenditori agli effetti del fallimento. Di più: si punta alla modifica dell’articolo 25, affinché il giudice delegato nomini e/o revochi avvocati, arbitri ed altri ausiliari del curatore, da egli stesso nominati, al fine di evitare che proprio quel curatore possa essere revocato per l’inadempienza di detti soggetti. Rispetto al dettato dell'articolo 37-bis, con oggetto la sostituzione del curatore ad opera del comitato dei creditori, si vorrebbe che la sostituzione fosse effettuata solo dal tribunale, su proposta di una maggioranza qualificata di creditori. In relazione, infine, agli articoli 142 e 144, con oggetto l‘esdebitazione, la proposta è per l’estensione del beneficio ai coobligati, ai fideiussori ed agli obbligati in via di regresso del debitore, purché siano persone fisiche.
- ItaliaOggi, p. 45 – Fallimenti, regole al restyling
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