Lavori in corso, ricalcolo dubbio

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Il ricalcolo degli acconti è, per le società di costruzioni con lavori in corso ultrannuali, un vero enigma, considerato che all’eliminazione della svalutazione per il rischio contrattuale operata dal Dl 223 collegato alla Manovra 2007 (e prevista sino allo scorso anno) non ha fatto seguito la fissazione di una specifica decorrenza, né è chiaro se ed in che modo la regola vada considerata per la quantificazione dell’acconto, in scadenza il giorno trenta del mese corrente. L’innovazione ha impatto anche per il pagamento dell’Irap. Ai fini della determinazione del nuovo dato storico su cui conteggiare l’acconto, le imprese devono “fingere” che le nuove disposizioni fossero in vigore già nel 2005, quantificando conseguentemente il maggior reddito e la relativa imposta che sarebbe scaturita. E’ chiaro che il calcolo dipenda da come si ritiene che la norma operi a regime. L’interpretazione letterale conduce alla conclusione che non si potranno operare svalutazioni; ciò impone di portare in aumento “virtuale” dal reddito 2005 l’intero importo dedotto in questo esercizio (2 per cento del totale lavori in bilancio). Qualora, diversamente, si propenda per una decorrenza progressiva (valore delle opere realizzate dall’anno 2006), l’applicazione virtuale al 2005 dovrebbe riferirsi esclusivamente alle svalutazioni sulla produzione dell’esercizio. Una terza ed ultima tesi, ispirata alla più recente modifica della Finanziaria, porterebbe a considerare non svalutabili le sole opere iniziate dal 2006 senza obblighi di ricalcolo dell’acconto. Vale, in ultima analisi, rammentare che i soggetti Ires che nel 2005 hanno evidenziato perdite fiscali non sono esclusi a priori dalla rideterminazione dell’acconto disposta dalla Manovra d’estate.

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