Lapecorella: la distorsione di un’imposta comunale riscossa dall’Erario va risolta
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 19 settembre 2012
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Nel corso di un'audizione alla Camera sulla delega fiscale (AC 5291), il direttore del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, in tema Imu ha evidenziato la distorsione “di un'imposta locale che viene poi assegnata all'erario”: può essere accettata in nome dell’emergenza, ma poi va risolta.
Comunque è una tassa in linea con la media Ocse e non va tolta, continua il direttore, per via delle ripercussioni in ambito europeo.
Le ipotesi di revisione dell’Imposta di cui si parla sono: il conferimento di tutte le entrate Imu ai Comuni in cambio dell'azzeramento del fondo di riequilibrio e l’esclusione dall’assoggettamento degli opifici, degli immobili delle imprese, in favore di un'imposta patrimoniale erariale, come avviene nel sistema inglese.
Nel suo intervento, il presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Guerrini, ha chiesto la riduzione del carico fiscale sulle imprese e in particolare dell'Imu sugli immobili strumentali. E chiede di “...definire in modo inequivocabile le caratteristiche delle imprese individuali escluse dal pagamento dell'Irap per l'assenza dell'autonoma organizzazione, cominciando a ridurre gradualmente questo tributo a partire dalle imprese più piccole, innalzando la franchigia di imposizione”.
APPROFONDIMENTO
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 21 - Imu e imprese, spiraglio per il riordino - Mobili - rassegnastampa.gabetti.it
- ItaliaOggi, p. 23 - Sull’Imu è tempo di correzioni - D’Alessio - rassegnastampa.gabetti.it
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