La Tarsu guarda ai redditi

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Il decreto attuativo della delega ambientale, approvato venerdì 10 febbraio dal Governo e in via di pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” ha introdotto alcune novità rivoluzionarie in termini di imposta sui rifiuti. In particolare si legge: la tariffa sui rifiuti sarà modulata anche su indici di natura reddituale e troverà graduale applicazione nei prossimi quattro anni. Sono soggetti passivi tutti coloro che possiedono locali o aree che generano rifiuti urbani, a prescindere da chi effettivamente produce rifiuti. La tariffa rappresenta, dunque, il “corrispettivo” per il servizio di gestione dei rifiuti. L’obiettivo è quello di tassare sempre più le attività commerciali e imprenditoriali. La nuova tariffa non colpirà più i metri quadrati (come accade ora), ma la quantità e la qualità dei rifiuti prodotti. Infine, tra i più grandi cambiamenti introdotti vi è quello che vede i Comuni uscire fuori dal “gioco”: l’ammontare della tariffa e l’approvazione del piano finanziario verranno affidati alle Autorità d’ambito, mentre la riscossione dell’entrata verrà attribuita al gestore del servizio. 

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