Il nuovo Codice deontologico dei commercialisti in vigore dal 1° marzo
Pubblicato il 30 dicembre 2015
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Dopo la pubblica consultazione, è stato approvato in via definitiva dal Cndcec il nuovo Codice deontologico dei commercialisti, che entrerà in vigore il 1° marzo 2016 in sostituzione del precedente del 2008.
Oltre al necessario allineamento all’ordinamento professionale, interessato da vari interventi legislativi negli ultimi anni, il nuovo Codice presenta rilevanti novità soprattutto con riferimento ai rapporti tra commercialisti e tra questi ultimi e i clienti, al fine di individuare regole di condotta chiare e per dare risposta alle criticità rilevate negli ultimi anni (quali, ad esempio, i casi di subentro a un collega ovvero di rinunzia al mandato professionale).
Le disposizioni del codice si applicheranno anche alle società professionali in quanto compatibili
Il nuovo codice riformula le disposizioni in tema di trattamento economico del tirocinio, che prevede ora espressamente il rimborso forfettario per i tirocinanti già a partire dall’inizio del tirocinio (e non dopo i primi sei mesi, come inizialmente previsto dal nuovo codice).
Il presidente nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, annncia che “Nei prossimi mesi arriverà anche un codice relativo alle sanzioni che ci consentirà di superare finalmente l’anomalia per la quale ai nostri colleghi, a seconda dell’Ordine al quale sono iscritti, vengono comminate sanzioni differenti per identiche violazioni del codice deontologico”.
Alcune novità apportate dal nuovo Codice deontologico
E’ stato espressamente previsto l’obbligo di copertura assicurativa per i rischi professionali conformemente a quanto previsto dalla legge.
E’ espressamente prevista la facoltà di concordare con il cliente, in caso di suo recesso, possibilità di un indennizzo del professionista.
E’ stato espressamente previsto che la misura del compenso deve essere concordata per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale con preventivo di massima comprensivo di spese, oneri e contributi conformemente a quanto previsto dalla legge.
E' fatto divieto di inserire riferimenti commerciali o pubblicitari nei siti web degli iscritti.
Sono state rafforzate le misure di contrasto del fenomeno di esercizio abusivo della professione.
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